TITOLO: Elevation
AUTORE: Stephen King
GENERE: Horror
CASA EDITRICE: Sperling
& Kupfer
TRAMA
Scott Carey sta percorrendo senza fretta il tratto di strada che lo
separa dal suo appuntamento. Si è lasciato alle spalle la casa di Castle Rock,
troppo grande e solitaria da quando la moglie se n'è andata, se non fosse per
Bill, il gattone pigro che gli tiene compagnia.
Non ha fretta, Scott, perché quello che deve raccontare al dottor Bob,
amico di una vita, è davvero molto strano e ha paura che il vecchio medico lo
prenda per matto. Infatti Scott sta perdendo peso, lo dice la bilancia, ma il
suo aspetto non è cambiato di una virgola.
Come se la forza di gravità stesse progressivamente dissolvendosi nel
suo corpo. Eppure, nonostante la preoccupazione, Scott si sente felice, come
non era da molto tempo, tanto euforico da provare a rimettere le cose a posto,
a Castle Rock. Tanto, da provare a riaffermare il potere della parola
sull'ottusità del pregiudizio. Tanto, da voler dimostrare che l'amicizia è
sempre a portata di mano. In un racconto di rara intensità, che è anche un
omaggio ai suoi maestri, King si prende la libertà, più che legittima, di dare
una possibile risposta alle tristi derive del nostro tempo.
RECENSIONE
Il Re mi ha tradita.
Dopo alcune sbandate, dopo strani ibridi come The Outsider, arriva
Elevation.
Molti lo hanno definito un racconto, io propendo col dire che un libro
è tale anche se ha 20 pagine al posto di 1000: magari guardiamo il contenuto e
non la lunghezza.
Quindi il problema qui non c’è.
Dov’è, allora?
Ora ve lo dirò.
Partiamo dal genere. Horror.
Horror un ca**o, questa è una fiaba contemporanea con qualche piccola
incursione di finta ansia, di finta paura.
Scott, il protagonista, è così tanto ottimista che alla fine della
storia pensavo mi fosse venuta la carie.
Diciamocelo: al di là dello stile impeccabile, delle descrizioni
tipiche di King e della fluidità narrativa, questo non è King.
Il Re è stanco, o forse qualcosa in lui è cambiato. Non importa, perché
non voglio giudicare l’autore, fatto sta però che questo racconto non è all’altezza
delle sue opere migliori.
È come una ciambella con il buco venuto male.
«Sto perdendo peso», lo
interruppe bruscamente Scott. «Ecco cosa mi passa per la testa. È divertente,
in un certo senso. Mi sono sempre tenuto alla larga dalla bilancia perché negli
ultimi dieci anni non ero entusiasta delle notizie che mi dava. E ora, tutte le
mattine, la prima cosa che faccio è salirci sopra.»
GIUDIZIO
Da leggere una volta sola.