TITOLO: Nero come il sangue. Storia dell’omicidio dalla Rivoluzione francese fino ai giorni nostri
AUTORE: Carlo Lucarelli, Massimo Picozzi
GENERE: Saggistica
CASA EDITRICE: Solferino
TRAMA
I casi più celebri, come il delitto Gucci o il tragico rapimento di Baby Lindbergh.
Gli assassini più efferati, da Jack lo Squartatore a O.J. Simpson, da Henri Désiré Landru a Burke e Hare, da Leopold e Loeb ai mostri del Circeo.
Ma anche figure meno ricordate e altrettanto inquietanti come il primo serial killer italiano, il milanese Antonio Boggia, e l'inglese Christiana Edmunds, la donna che uccideva con i cioccolatini. E omicidi che raccontano un'epoca, come quello della prostituta Helen Jewett nella New York di inizio Novecento.
Ogni caso è in qualche modo lo specchio di mutamenti sociali, economici, politici, e insieme una coinvolgente vicenda umana densa di domande: cosa spinge una persona a uccidere? Cosa determina il destino delle vittime?
E ognuna di queste vicende ci parla di sentimenti comuni a tutti: gelosie, rancori e passioni che senza mai giungere alla violenza abbiamo provato, da cui siamo stati sfiorati come da un'ombra nera. In questo primo volume della nuova serie di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi, che costruisce una grande storia dell'omicidio dall'antichità ai giorni nostri, si parte dai secoli a noi più vicini e tuttavia ancora ricchi di risvolti da riscoprire. Sfumature e dettagli poco raccontati diventano il cuore di narrazioni avvincenti, che mescolano una scrittura tesa e trascinante e un'analisi originale e acuta dei casi, esaminati anche sotto il profilo delle moderne tecniche investigative.
RECENSIONE
AUTORE: Carlo Lucarelli, Massimo Picozzi
GENERE: Saggistica
CASA EDITRICE: Solferino
TRAMA
I casi più celebri, come il delitto Gucci o il tragico rapimento di Baby Lindbergh.
Gli assassini più efferati, da Jack lo Squartatore a O.J. Simpson, da Henri Désiré Landru a Burke e Hare, da Leopold e Loeb ai mostri del Circeo.
Ma anche figure meno ricordate e altrettanto inquietanti come il primo serial killer italiano, il milanese Antonio Boggia, e l'inglese Christiana Edmunds, la donna che uccideva con i cioccolatini. E omicidi che raccontano un'epoca, come quello della prostituta Helen Jewett nella New York di inizio Novecento.
Ogni caso è in qualche modo lo specchio di mutamenti sociali, economici, politici, e insieme una coinvolgente vicenda umana densa di domande: cosa spinge una persona a uccidere? Cosa determina il destino delle vittime?
E ognuna di queste vicende ci parla di sentimenti comuni a tutti: gelosie, rancori e passioni che senza mai giungere alla violenza abbiamo provato, da cui siamo stati sfiorati come da un'ombra nera. In questo primo volume della nuova serie di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi, che costruisce una grande storia dell'omicidio dall'antichità ai giorni nostri, si parte dai secoli a noi più vicini e tuttavia ancora ricchi di risvolti da riscoprire. Sfumature e dettagli poco raccontati diventano il cuore di narrazioni avvincenti, che mescolano una scrittura tesa e trascinante e un'analisi originale e acuta dei casi, esaminati anche sotto il profilo delle moderne tecniche investigative.
RECENSIONE
Cosa spinge a uccidere?
Tutto comincia da questa domanda, a cui Lucarelli e Picozzi cercano di dare risposta. Ma non lo fanno certo in modo convenzionale, perché non c’è mai una sola risposta a questo genere di quesiti.
E così eccoci immersi in una serie di racconti a tinte fosche: passiamo dalla Londra di Jack lo Squartatore all’America di fine Ottocento per approdare in Italia e pian piano nel resto del mondo. Perché, tristemente vero: paese che vai, omicidio che trovi.
Gli autori ritraggono sia il carnefice che la vittima e uniscono alle storie anche le analisi dei migliori profiler cercando di capire perché si arrivi ad uccidere un’altra persona.
Lo stile è tutto fuorché noioso.
Sembra di assistere in prima persona a questi fatti di cronaca aberranti e nel mezzo delle loro analisi possiamo anche incorrere in interessanti digressioni che ci portano a scoprire altri crimini e altre storie.
GIUDIZIO
Avvincente
Tutto comincia da questa domanda, a cui Lucarelli e Picozzi cercano di dare risposta. Ma non lo fanno certo in modo convenzionale, perché non c’è mai una sola risposta a questo genere di quesiti.
E così eccoci immersi in una serie di racconti a tinte fosche: passiamo dalla Londra di Jack lo Squartatore all’America di fine Ottocento per approdare in Italia e pian piano nel resto del mondo. Perché, tristemente vero: paese che vai, omicidio che trovi.
Gli autori ritraggono sia il carnefice che la vittima e uniscono alle storie anche le analisi dei migliori profiler cercando di capire perché si arrivi ad uccidere un’altra persona.
Lo stile è tutto fuorché noioso.
Sembra di assistere in prima persona a questi fatti di cronaca aberranti e nel mezzo delle loro analisi possiamo anche incorrere in interessanti digressioni che ci portano a scoprire altri crimini e altre storie.
GIUDIZIO
Avvincente