TITOLO: Le due morti di Socrate
AUTORE: Ignacio García-Valiño
GENERE: Giallo storico
CASA
EDITRICE: Sonzogno
TRAMA
A "La Milesia", il lussuoso
bordello gestito da Aspasia, vedova del grande Pericle, si aggirano i più bei
nomi di Atene - da Aristofane a Protagora - e, fra clienti ed etere, si
intrecciano storie di passione e d'odio, di lascivia e di vendetta.
La dodicenne Neobula viene brutalmente
iniziata al sesso dall'emergente politico Anito e giura di farlo prima o poi
pentire del suo comportamento sadico e rozzo.
L'affascinante Aspasia, invece, è
corteggiata dal sofista Prodico ma, per un equivoco, lui offeso, fa
repentinamente ritorno nella sua isola natale. A un tratto, però, avviene un
fatto sconvolgente: Anito, di recente asceso a un'alta carica nel partito
avverso a quello di Socrate, viene trovato accoltellato nel postribolo.
Terrorizzata di dover chiudere bottega, Aspasia richiama ad Atene Prodico
pregandolo di aiutarla a risolvere il caso. E l'abilità dialettica del sofista
si dimostrerà cruciale.
RECENSIONE
Ignacio García-Valiño è stato uno scrittore
spagnolo oltre che uno psicologo scolastico e sceneggiatore cinematografico,
nato nel 1968 a Saragozza e scomparso prematuramente nel 2014 dopo una lunga battaglia
combattuta contro il cancro. La maggior parte della sua produzione letteraria
non è ancora tradotta in lingua italiana per volontà delle grandi case editrici
(che si vede non ci guadagnano abbastanza), purtroppo per il pubblico che così
perde una varietà di libri davvero molto interessanti.
Le due morti di Socrate è l’unico romanzo
che sia mai stato tradotto in italiano e inglese.
L'autore si muove con grande abilità fra
le pieghe del passato usando gli strumenti classici del giallo (l’omicidio, il
mistero e l'indagine) per introdurci all’interno di un mondo affascinante e
malizioso come quello dell’Atene di Pericle pieno di storie di amore, odio,
passione e vendetta e di personaggi che sono rimasti nella storia con la S
maiuscola.
Prodico di Ceo non ha nulla da invidiare
a Sherlock Holmes: è un ottimo osservatore, scaltro, si muove sempre sopra le
righe e spesso è anche eccentrico.
Aspasia, al suo fianco, è un controcanto
splendido e la sua intelligenza, unita alla sensibilità unica che possiedono le
donne, la rende un personaggio validissimo.
Di questo libro in particolare ho
apprezzato il fatto che oltre ad essere un giallo storico è anche un romanzo
che parla dell'emancipazione femminile, del significato della democrazia e dell'anticonformismo
di Socrate.
Preparatevi, infine, per un finale a
sorpresa che vi lascerà a bocca aperta.
“Cominciò
a bere come una spugna. Senza amici, abbandonato da Socrate e dal proprio
padre, si sentiva affondare.”
GIUDIZIO
Bellissimo, assolutamente consigliato!