4 lug 2019

Le due morti di Socrate



 
TITOLO: Le due morti di Socrate
AUTORE: Ignacio García-Valiño
GENERE: Giallo storico
CASA EDITRICE: Sonzogno

TRAMA
A "La Milesia", il lussuoso bordello gestito da Aspasia, vedova del grande Pericle, si aggirano i più bei nomi di Atene - da Aristofane a Protagora - e, fra clienti ed etere, si intrecciano storie di passione e d'odio, di lascivia e di vendetta.
La dodicenne Neobula viene brutalmente iniziata al sesso dall'emergente politico Anito e giura di farlo prima o poi pentire del suo comportamento sadico e rozzo.
L'affascinante Aspasia, invece, è corteggiata dal sofista Prodico ma, per un equivoco, lui offeso, fa repentinamente ritorno nella sua isola natale. A un tratto, però, avviene un fatto sconvolgente: Anito, di recente asceso a un'alta carica nel partito avverso a quello di Socrate, viene trovato accoltellato nel postribolo. Terrorizzata di dover chiudere bottega, Aspasia richiama ad Atene Prodico pregandolo di aiutarla a risolvere il caso. E l'abilità dialettica del sofista si dimostrerà cruciale.

RECENSIONE
Ignacio García-Valiño è stato uno scrittore spagnolo oltre che uno psicologo scolastico e sceneggiatore cinematografico, nato nel 1968 a Saragozza e scomparso prematuramente nel 2014 dopo una lunga battaglia combattuta contro il cancro. La maggior parte della sua produzione letteraria non è ancora tradotta in lingua italiana per volontà delle grandi case editrici (che si vede non ci guadagnano abbastanza), purtroppo per il pubblico che così perde una varietà di libri davvero molto interessanti.
Le due morti di Socrate è l’unico romanzo che sia mai stato tradotto in italiano e inglese.
L'autore si muove con grande abilità fra le pieghe del passato usando gli strumenti classici del giallo (l’omicidio, il mistero e l'indagine) per introdurci all’interno di un mondo affascinante e malizioso come quello dell’Atene di Pericle pieno di storie di amore, odio, passione e vendetta e di personaggi che sono rimasti nella storia con la S maiuscola.
Prodico di Ceo non ha nulla da invidiare a Sherlock Holmes: è un ottimo osservatore, scaltro, si muove sempre sopra le righe e spesso è anche eccentrico.
Aspasia, al suo fianco, è un controcanto splendido e la sua intelligenza, unita alla sensibilità unica che possiedono le donne, la rende un personaggio validissimo.
Di questo libro in particolare ho apprezzato il fatto che oltre ad essere un giallo storico è anche un romanzo che parla dell'emancipazione femminile, del significato della democrazia e dell'anticonformismo di Socrate.
Preparatevi, infine, per un finale a sorpresa che vi lascerà a bocca aperta.

“Cominciò a bere come una spugna. Senza amici, abbandonato da Socrate e dal proprio padre, si sentiva affondare.”

GIUDIZIO
Bellissimo, assolutamente consigliato!