TITOLO: Augustus
AUTORE: John E. Williams
GENERE: Storico
CASA
EDITRICE: Fazi Editore
TRAMA
Sono
le Idi di marzo del 44 a.C. quando Ottaviano, diciottenne gracile e malaticcio
ma intelligente e ambizioso quanto basta, viene a sapere che suo zio, Giulio
Cesare, è stato assassinato. Il ragazzo, che da poco è stato adottato dal
dittatore, è quindi l’erede designato, ma la sua scalata al potere sarà
tutt’altro che lineare.
John Williams ci racconta il principato di Ottaviano Augusto e i fasti e le ambizioni dell’antica Roma attraverso un abile intreccio di epistole, documenti, diari e invenzioni letterarie da cui si scorgono i profili interiori dei tanti attori dell’epoca, i loro dissidi, le loro debolezze: l’opportunismo di Cicerone, la libertà e l’ironia di Orazio, la saggezza di Marco Agrippa, la raffinata intelligenza di Mecenate, ma soprattutto l’inquietudine di Giulia, una donna profonda e moderna, che cede alla lussuria quanto alla grazia.
John Williams ci racconta il principato di Ottaviano Augusto e i fasti e le ambizioni dell’antica Roma attraverso un abile intreccio di epistole, documenti, diari e invenzioni letterarie da cui si scorgono i profili interiori dei tanti attori dell’epoca, i loro dissidi, le loro debolezze: l’opportunismo di Cicerone, la libertà e l’ironia di Orazio, la saggezza di Marco Agrippa, la raffinata intelligenza di Mecenate, ma soprattutto l’inquietudine di Giulia, una donna profonda e moderna, che cede alla lussuria quanto alla grazia.
RECENSIONE
Scrivere di Roma è sempre un azzardo: si
è detto tanto, troppo, si rischia di scivolare sulla buccia di banana ed essere
banali.
Scrivere in stile epistolare è ancora
più difficile: Marguerite Yourcenar è infatti perennemente da me consigliata
come un potente ed efficace sonnifero.
Ma quando l’autore sa come scrivere
allora il discorso è un altro.
Augustus è forse il miglior romanzo
storico su Roma mai scritto da un autore americano: avvincente, introspettivo,
riesce a dialogare con il lettore e la realtà che lo circonda in modo
sbalorditivo proponendo temi come il potere, la solitudine, l’amicizia, l’amore,
il tradimento.
Lo stile, un po’ lento all’inizio,
coinvolge sempre di più mano a mano che si procede e che entrano in scena i
vari personaggi.
Bellissimo, alla fine, scoprire il
motivo che ha spinto Augusto a fare tutto ciò che ha fatto... ma niente
spoiler!
Ovviamente, e qui si ricade nella
banalità, l’autore è stato accusato di non essere stato perfettamente aderente
all’accaduto storico.
A tal pro vorrei dire: a meno che non si
sia vissuti in quell’epoca e non si sia registrato tutto con una bella
videocamera, come si fa ad essere aderenti al cento per cento?
Ma non si può semplicemente leggere il
libro e apprezzarlo senza rompere le scatole?
GIUDIZIO
Leggetelo, oh voi che amate Roma!