15 mar 2019

Augustus



 
TITOLO: Augustus
AUTORE: John E. Williams
GENERE: Storico
CASA EDITRICE: Fazi Editore

TRAMA
Sono le Idi di marzo del 44 a.C. quando Ottaviano, diciottenne gracile e malaticcio ma intelligente e ambizioso quanto basta, viene a sapere che suo zio, Giulio Cesare, è stato assassinato. Il ragazzo, che da poco è stato adottato dal dittatore, è quindi l’erede designato, ma la sua scalata al potere sarà tutt’altro che lineare.
John Williams ci racconta il principato di Ottaviano Augusto e i fasti e le ambizioni dell’antica Roma attraverso un abile intreccio di epistole, documenti, diari e invenzioni letterarie da cui si scorgono i profili interiori dei tanti attori dell’epoca, i loro dissidi, le loro debolezze: l’opportunismo di Cicerone, la libertà e l’ironia di Orazio, la saggezza di Marco Agrippa, la raffinata intelligenza di Mecenate, ma soprattutto l’inquietudine di Giulia, una donna profonda e moderna, che cede alla lussuria quanto alla grazia.

RECENSIONE
Scrivere di Roma è sempre un azzardo: si è detto tanto, troppo, si rischia di scivolare sulla buccia di banana ed essere banali.
Scrivere in stile epistolare è ancora più difficile: Marguerite Yourcenar è infatti perennemente da me consigliata come un potente ed efficace sonnifero.
Ma quando l’autore sa come scrivere allora il discorso è un altro.
Augustus è forse il miglior romanzo storico su Roma mai scritto da un autore americano: avvincente, introspettivo, riesce a dialogare con il lettore e la realtà che lo circonda in modo sbalorditivo proponendo temi come il potere, la solitudine, l’amicizia, l’amore, il tradimento.
Lo stile, un po’ lento all’inizio, coinvolge sempre di più mano a mano che si procede e che entrano in scena i vari personaggi.
Bellissimo, alla fine, scoprire il motivo che ha spinto Augusto a fare tutto ciò che ha fatto... ma niente spoiler!
Ovviamente, e qui si ricade nella banalità, l’autore è stato accusato di non essere stato perfettamente aderente all’accaduto storico.
A tal pro vorrei dire: a meno che non si sia vissuti in quell’epoca e non si sia registrato tutto con una bella videocamera, come si fa ad essere aderenti al cento per cento?
Ma non si può semplicemente leggere il libro e apprezzarlo senza rompere le scatole?

GIUDIZIO
Leggetelo, oh voi che amate Roma!