TITOLO: Il gentilcane
AUTORE: Giulianna D’Annunzio
GENERE: Narrativa
CASA
EDITRICE: Spunto edizioni
TRAMA
"Lui
cominciò a saltellare verso il mio muso per mordicchiarlo ma io, girando la
testa, allungai il collo dal lato opposto per non dargliene modo e cercai di
allontanarmi senza offenderlo. Evidentemente alla fine capì senza farmi
arrivare a metodi più persuasivi e lasciò perdere. Il suo umano parlava con la
mia ammirato per i modi signorili con cui avevo convinto il cagnolino, poi si
rivolse a me dicendo: "Pedrone, sei proprio un Gentilcane!" Mi hanno
dato questo appellativo, ma il mio vero nome è Pedro. Sono stato un cane
fortunato perché ho conosciuto tanti umani che mi hanno voluto bene e tanti
altri cani come me con cui ho condiviso gioie e dolori. Ho ricevuto molto e
spero di aver lasciato un'impronta canina di rilievo. Secondo Giulianna è così
e allora vi racconto la mia storia."
RECENSIONE
Più che un romanzo “d’invenzione”, io
definirei questo libro una commovente “biografia canina” scritta con tantissimo
amore dalla sua padrona, ovvero l’autrice del libro.
Chi è Pedro?
Voce narrante del libro, Pedro è stato
il cane di Giulianna D’Annunzio e in queste pagine viene raccontata la
splendida storia d’amore fra il Gentilcane e i suoi padroni umani: Giulianna,
suo marito e i loro ragazzi (Mia e il Lungo).
Pedro è un amico fantastico, uno di
quelli che ti entra subito sotto la pelle: simpatico, tenero, furbacchione
quando serve, protettivo, intelligente.
In breve unico, come sono unici tutti i
nostri amici a quattro zampe.
Altro da dire non ho, perché secondo me
ogni giudizio personale perde nei confronti di questa storia intensa e toccante che merita di
essere letta e riletta.
“Avvicinai
la testa al finestrino aperto allungando il collo nel tentativo di infilare il
muso fuori, ma non ci arrivai: le mie zampe erano corte. Eppure mi arrivava da
fuori un inebriante profumo.
Conobbi
la primavera.
Il
mio fratello più simpatico, quello tutto nero col petto e le calzette di pelo
bianco, si era stufato di essere sballottato per cui, una volta arrivati, pensò
bene di protestare a viva voce con l’umano rimproverandolo di essere stato
alquanto indelicato sia nella guida, sia nel farci capire di dover scendere
dalla macchina.”
GIUDIZIO
Bello, molto bello!