TITOLO: Giallo interioria
AUTORE: Nicola Skert
GENERE: Giallo
CASA
EDITRICE: Amazon
TRAMA
Mattina.
Il telefono trilla e risveglia Luca Kaska, ispettore di polizia. Ma non è un
risveglio come gli altri. È traumatico. Già, perché non è facile risvegliarsi
con la testa che scoppia, una pistola in mano e il cadavere di una donna
accanto con un foro di proiettile sulla fronte. Non è facile soprattutto quando
si è ispettore di polizia e il cadavere appartiene a Nat, la sua ex moglie. È
la prima volta che la rivede dopo anni, ovvero da quando aveva deciso senza
alcun preavviso di abbandonarlo e fuggire con un altro uomo. Una storia come
tante, fino a quel giorno. Per l’ispettore Kaska è il passaggio istantaneo da
una vita tranquilla in una cittadina di provincia a un incubo dal sapore
surreale. E l’inizio della sua indagine più difficile. Sa che non l’ha uccisa
ma che tutte le prove portano a lui. Chi l’ha voluto incastrare e perché? Chi
ha portato Nat nel suo letto è l’ha uccisa? Unico indizio, l’avvenente donna
dal caschetto rosso che l’aveva adescato la sera precedente...
RECENSIONE
Un giallo tutto italiano, quanto tempo
che non ne leggevo uno!
Certo, il titolo è un po’ inquietante,
ma questo libro merita tanto.
Un giallo, dicevo, che è anche un mezzo
thriller dove Luca dovrà lottare con le unghie e con i denti per capire chi sta
cercando di incastrarlo, in una corsa contro il tempo che ha un risvolto
psicologico inquietante e claustrofobico.
Perché?
Perché nonostante il protagonista sia
assolutamente certo della sua innocenza, non c’è una prova che giochi a suo
favore e a un certo punto il lettore viene persino portato a dubitare della sua
innocenza.
Fino a che...
Come sapete, niente spoiler.
I libri si leggono, non si svelano!
Detto questo, passiamo all’analisi
stilistica.
Il libro è scritto in prima persona e
chi mi conosce sa quanto io ami calare la scure con chi utilizza questo stile.
Ma non è il caso di questo romanzo
perché, come altri pochi che ho letto, scrive con i tempi narrativi giusti (il
sacro passato remoto) e riesce a dare sempre una visione il più globale
possibile dell’accaduto.
Il linguaggio è ricercato, ironico, non
annoia mai.
Speriamo di leggere presto altri libri
di questo bravo autore!
“Rimasi
paralizzato a lungo, il busto leggermente sollevato dal letto e inclinato su
quel corpo morto che conoscevo, conoscevo fin troppo bene. Quel proiettile,
oltre nella sua testa, sembrava essersi conficcato negli ingranaggi del mio
orologio biologico. Congelandomi lì, in quell’ansa temporale, costretto a
osservare uno spettacolo incredibile e tremendo.”
GIUDIZIO
Un giallo che mette i brividi!