TITOLO: Mi hai colorato la vita
AUTORE: Valentina Beraldo
GENERE: Romantico
CASA
EDITRICE: Amazon
TRAMA
Marta
è una giovane assistente sociale che vive con l’anziana nonna. La sua vita
scorre tranquilla fino al giorno in cui arriva in ufficio Riccardo, il nuovo
collega psicologo, nonché una sua vecchia conoscenza.
I
due si ritroveranno così ad occuparsi insieme di toccanti storie, tra cui
quella della giovanissima Alina, una ragazzina che ha tentato il suicidio.
Ma
tra la serietà di un caso professionale e l’altro, nella loro vita ci sarà
spazio anche per esilaranti ed imbarazzanti avventure.
Un
romanzo che vi farà ridere, commuovere e riflettere.
Un
giusto mix tra la l’ironia e la durezza della vita.
RECENSIONE
Un giusto mix tra la l’ironia e la
durezza della vita.
Direi che questa frase della sinossi è
il modo migliore per cominciare a recensire il romanzo di Valentina Beraldo,
una nuova autrice che si affaccia sul panorama editoriale italiano
Il romanzo si svolge tutto in Italia,
nel difficile campo del sociale, dove Marta, Riccardo e i coprotagonisti della
storia si devono adoperare per aiutare una giovane con dei problemi molto seri.
La storia c’è, regge bene e si mescola
con le dinamiche sentimentali di Marta e Riccardo che si ritrovano dopo anni di
separazione post diploma e devono fare ciascuno i conti con le proprie emozioni
e i propri desideri.
Il libro è da promuovere, lo consiglio
soprattutto alle amanti del romanzo rosa perché troveranno in queste pagine
tante emozioni e uno stile fresco, ironico, profondo ma anche divertente.
Se proprio devo muovere una critica, ed
è del tutto personale, riguarda lo stile scelto per narrare la storia.
Non mi stancherò mai di ripeterlo:
utilizzare la prima persona singolare (purché sia al passato remoto) va bene
solo per romanzi brevi, introspettivi, epistolari o simil-diario.
Sceglierla per i romanzi lunghi e di
altro genere rispetto a quelli sopra elencati rende la narrazione un po’
ostica, specie quando si usa il tempo presente.
L’azione di un libro si presuppone sia
passata, non che si svolga mentre il lettore legge.
Per il resto, come scrivevo prima, il
libro è promosso.
Ricomincio
a considerare l’eventualità che possa essere veramente chi penso. Magari non mi
riconosce neppure e forse nemmeno io riconoscerò lui. Però il nome potrebbe
ricordarselo. Ma no, è risaputo che gli uomini hanno una scarsa memoria.
GIUDIZIO
Un libro che si fa leggere.