TITOLO: L’astronauta perduto
AUTORE: Andrea Tagliaferri
GENERE: Fantasy
CASA
EDITRICE: Eclittica
TRAMA
"È
la storia di un gatto che si morde la coda e di una coda morsa da un gatto. È una
storia senza né capo né coda, un rincorrersi circolare che non porta da nessuna
parte: è appunto un circolo vizioso. Coloro che prima di voi hanno letto questa
storia, non ne hanno più fatto parola: deduco che siano rimasti senza parole.
Ma che storia è mai questa? È la storia di un garzone di bottega che ama
scrivere e che trae ispirazione dalla quotidianità che lo circonda. Il
protagonista è alle dipendenze del padre nella bottega di famiglia, ma vuol
fare lo scrittore, studia all'università ma con scarsi successi, cerca Dio su
di un monte contemplando un lago, fuma erba per sentire la voce dei suoi cani e
dorme supino. È fidanzato con una ragazza bellissima e convivono. Poi, una
notte, dopo essere inciampato, una luce lo avvolge e tutto cambia. È una storia
triste che fa sorridere, o una storia divertente che fa piangere e pensare: a
voi la scelta." (L'autore)
RECENSIONE
La vita è un viaggio.
Non sappiamo dove ci porterà, cosa ci
riserverà, ma è un viaggio unico e speciale.
Questo è il punto di partenza di questo
libro, ambientato nel 2012 dove sull’orlo di un’ipotetica fine del mondo e con
Hume sempre nella testa, il protagonista si addentra in un viaggio fisico e
simbolico per cercare se stesso, un senso alla sua vita confusa e incasinata.
Che dire?
La storia in sé funziona, ricorda un po’
il film di Sean Penn “Wild” dove anche il protagonista intraprendeva un lungo
viaggio per cercare se stesso.
Lo stile non manca di ironia, è
graffiante e la narrazione è scorrevole e anche divertente in alcuni punti (ottima cosa, così si bilancia coi momenti più riflessivi).
Però, almeno per me, c'è appena un minuscolo però.
Il primo riguarda la scelta della figura
narrante, ma quello è un problema solo mio perché fatico a leggere le storie scritte con la forma verbale dell'indicativo presente.
Niente toglie alla qualità del libro che è ottima, intendiamoci.
Niente toglie alla qualità del libro che è ottima, intendiamoci.
E infatti non mi sento
assolutamente di sconsigliare il libro, anzi lo consiglio di cuore perché è molto emozionante.
Se quindi avete bisogno di riflettere sulla vostra esistenza e anche
di sorridere un po', ecco un buon libro da leggere!
“E
allora ascolto incuriosito, per niente basito, assolutamente non sorpreso.
Parlano
e sono tutti felici che qualcuno abbia nuovamente voglia di ascoltarli.
Fantastico.
È fantastico fantasticare.”
GIUDIZIO
Fantasticamente consigliato!