22 giu 2018

Come un dio immortale




TITOLO: Come un dio immortale
AUTORE: Maria Teresa Steri
GENERE: Narrativa, Mistero
PREZZO: 15 euro
PREZZO EBOOK: 3,99 euro
CASA EDITRICE: Amazon

TRAMA
Aggredito in un parco cittadino, Flavio si risveglia nella baracca di una giovane senzatetto, Lyra. Dopo essersi presa cura di lui per tre giorni, la donna lo manda via in modo brusco.
Tornato a casa, per Flavio nulla è più come prima. Il rapporto con la fidanzata va a rotoli, mentre crescono la passione e l'ossessione per la misteriosa Lyra. Indagando, Flavio apprende che a sei anni è scomparsa da casa senza lasciare tracce. Il suo caso però non è l’unico in città. Negli ultimi vent’anni, altre sei persone sono sparite nel nulla, e tutte erano collegate a un noto scrittore dell’occulto.
Convinto che Lyra sia scappata da una setta, Flavio è deciso a liberarla dal suo oscuro passato. Ma quando scopre che dietro la sua storia si cela una verità del tutto diversa, comincia a capire di essere anche lui una pedina di un gioco più grande, iniziato cinquant’anni prima. Un gioco che si fa sempre più pericoloso e che lo costringerà a mettere in dubbio tutto ciò che sa della sua vita e della realtà che lo circonda.

RECENSIONE
3,99 euro buttati nel cesso.
Potevo comprarmi un altro libro, un manga, metterli da parte e invece se ne sono andati per un libro che fa letteralmente cagare.
Non posso utilizzare altri termini, scusatemi.
Meno male che l’autrice (laureata in Lettere e Filosofia, meno male! Pensavo in stupidologia, per come scrive!) vanta di essere una giornalista che revisiona libri e si occupa dell’impaginazione.
Altrimenti avrei detto che non sapeva proprio fare un... completate, voi, please.
Iniziamo dallo stile: penoso, il libro è scritto male, con termini davvero stupidi e una costruzione periodica da bambino delle elementari con dei problemi.
I personaggi: stereotipati al massimo. L’eroe inconsapevole, la fidanzata stronza, la misteriosa ragazza da salvare, il cattivo di turno che dirige una pseudo setta e usa la magia.
L’andamento della storia: ho continuato a leggere giusto per vedere se poteva peggiorare.
Ed è successo.
Chicca finale, i nomi.
Vera, Teo, Rocco, Flavio, Milena... e poi Lyra perché “è del segno della Bilancia”: un nome assolutamente fuori luogo nel contesto della storia.
Inoltre quel nome scritto così se fa riferimento alla costellazione della Bilancia non va bene perché in italiano si scrive Lira.
Ma se l’autrice per caso (per caso, eh) ha copiato da due saghe famose come Star Wars e La bussola d’oro... beh, allora, è tutto chiaro. Copiare, copiare, copiare.
E tanto il libro fa sempre schifo, nonostante le recensioni degli amici dell’autrice che cercano di portarlo in auge osannandolo con immeritate cinque stelle.

“Ipotizzarono di chiamare il bambino “Rock”, incontrando agguerrite opposizioni da parte dei genitori di entrambi, così ripiegarono su “Rocco”. I nonni però non furono in grado di impedire che alla seconda nata fosse dato il nome di “Lyra”, in omaggio al periodo della Bilancia nel quale era venuta al mondo.
«Se durante la gravidanza Vera fosse andata almeno una volta dal ginecologo, avrebbe scoperto che aspettava due gemelli», commentò acida la madre di Teo.
C’era solo una vaga somiglianza tra i piccoli, anche se entrambi avevano ereditato dalla madre la folta capigliatura rossa, la carnagione chiara disseminata di lentiggini e le iridi della tonalità delle nuvole prima di un temporale. Latte del discount, pizza e merendine scadenti furono cibo per i loro corpi; incantesimi e racconti di occultismo nutrimento per le loro menti.
A cinque anni, i due bambini uscivano di rado dal piccolo appartamento vicino al porto e, come la madre, erano spesso immersi in una realtà tutta loro.”

GIUDIZIO
Evitate di comprarlo.