TITOLO: La mia fuga da Facebook
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Saggistica
PREZZO: /
PREZZO
EBOOK: 2,49 euro
CASA
EDITRICE: StreetLib Selfpublishing
TRAMA
“Il
Web e i social network sono nati come spazio libero (libero, davvero: forse il
primo nella storia davvero libero). Poi, non so quando, non so come, sono
diventati terreno di biada del peggiore e più barbaro e più violento fascismo
verbale (e non solo) .
Un
giorno i nostri figli verranno a chiederci dove eravamo mentre un posto nato
libero stava diventando il pascolo preferito dei fasci.
E
quel giorno faremmo bene a dirgli che eravamo dalla parte giusta, ossia da
un’altra.”
(Luciana
Grosso)
Facebook
è il social media più famoso nel mondo.
Ma
cosa si cela realmente dietro al “magico mondo” di Facebook?
È
tutto rose e fiori oppure si sta espandendo nel mondo del web(e anche fuori da
esso) un silenzioso cancro che prima o poi ucciderà la nostra società?
In
questo saggio Francesca A. Vanni cerca di indagare a fondo nella questione,
tentando di spiegare perché è meglio andare controcorrente e non far parte del
mondo di Facebook.
RECENSIONE
Oh, leggere questo saggio è stato come
ricevere un pugno dritto nello stomaco e cercare di capire come e quando è
arrivato.
Francesca A. Vanni, autrice di libri che
ho già recensito e trovato molto belli, mi ha stupita con questo saggio.
In primis perché scrivere un saggio non
è facile (ricordo ai profani della lettura che un saggio è completamente
diverso da un romanzo, è un mondo con regole tutte sue) e lei ci è riuscita
brillantemente.
In secondo luogo perché questo
saggio/denuncia mi ha fatto aprire gli occhi (motivo per cui, signori, su fb
non mi vedrete più se non per recensioni e segnalazioni) e comprendere in quale pericolosa ragnatela tutto il mondo
mediatico e non si sta invischiando.
Una volta finito questo libro, la logica
domanda è: cosa sto facendo, perché sono su quel social media?
“Facebook
è così famoso soltanto perché è il social media più frequentato, con tutti i
contro e i pochissimi pro del caso.
Facebook
restituisce al mondo un’idea dell’individuo falsata e troppo spesso lesiva in
termini di immagine pubblica, di rapporti professionali, sociali e anche umani.”
GIUDIZIO
Diretto e forte. Da leggere per aprire gli occhi.