TITOLO: Il cerchio
AUTORE: Dave Eggers
GENERE: Fantascienza
PREZZO: 14,50 euro
PREZZO
EBOOK:7,99 euro
CASA
EDITRICE: Mondadori
TRAMA
Mae
Holland crede di aver fatto il colpo della vita quando viene assunta al
Cerchio, la più influente azienda nella gestione di informazioni web (un
incrocio tra Facebook e Google). Il Cerchio si occupa di intrecciare tra loro i
dati provenienti dalle mail, i social network, i conti bancari, in una società
dove la trasparenza è sempre più una parola d'ordine a discapito della privacy.
Inizialmente Mae è eccitata da tutto quanto riguarda il suo nuovo lavoro: gli
open space avveniristici, le palestre e le piscine distribuite ai piani, la
zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro,
le feste organizzate e le gare sportive, i club e perfino un acquario con
rarissimi pesci tropicali... Mae continua a considerarsi fortunata anche quando
la vita al di fuori del Cerchio non è più altro che un miraggio lontano, anche
quando un ex collega la incontra per farla riflettere su qualche operazione di
cui le sfuggiva il senso, anche quando la sua stessa vita inizia a diventare
sempre più pubblica, trasparente al mondo esterno. Presto quella che sembrava
la storia delle idealiste ambizioni di una donna, diventa una storia di
suspense, un'interrogazione a tutto campo sulle questioni della memoria, della
privacy, della democrazia e dei limiti (valicabili o meno) per la conoscenza
umana.
RECENSIONE
Perché ho comprato questo libro?
Me lo sono chiesta anche io, e non ero
nemmeno a metà della storia.
Pensavo di aver trovato un buon romanzo distopico
capace di far riflettere sul tema dei social network e della privacy, ma in
realtà penso di aver trovato una delle opere più brutte nell’ambito della
fantascienza contemporanea.
Ambientato sulla Terra, in un futuro
presente, narra una storia non storia dove Mae Holland è la protagonista
fittizia nel senso che non combina un bel niente per tutto il romanzo se non
decidere di far parte di The Circle e diventarne la feroce ambasciatrice.
Una protagonista circondata da
personaggi nebulosi, piatti, che spariscono come meteore e non trasmettono
alcun messaggio.
L’unico elemento convincente del romanzo,
almeno nella parte iniziale, è la sua credibile rappresentazione dell’elevatissimo
tasso di cretinaggine presente nelle aziende americane 2.0 e della robaccia cosmica lì realizzata che viene spacciata come rivoluzionaria.
Nessuno degli innumerevoli temi di cui
Eggers accenna, e che avrebbero meritato ben altro trattamento e approfondimento,
viene gestito correttamente e tutto si riduce a qualche frase fatta poco
convinta sull’importanza della privacy e sul diritto di farsi i fatti propri.
Nato vecchio, scritto male e tradotto
pure peggio (ennesima riprova che grande casa editrice NON è sinonimo di
qualità), “Il cerchio” lascia il tempo che trova e con la sua scivolata sulla
buccia di banana mediatica si dimostra incapace di porre domande, suggerire
risposte, intrattenere e far riflettere il lettore.
Parlando dello stile, anche qui è un
disastro su tutta la linea.
Eggers usa una prosa piatta fatta
dialoghi irrealistici e descrizioni superficiali: è questo il tipo di scrittura
che non apprezzo e che può emozionare solo un lettore di basso livello, facendo
risultare il tutto finto e poco credibile.
“Allora,
in generale, tu diresti che ti comporti in modo diverso quando sai di essere
osservata?”
“Certamente. È naturale.”
“Certamente. È naturale.”
GIUDIZIO
Vade retro Eggers!