TITOLO: Io prima di te / Dopo di te
AUTORE: Jojo Moyes
GENERE: Romantico
PREZZO: 14,90 euro a libro
PREZZO
EBOOK: 7,99 euro a libro
CASA
EDITRICE: Mondadori
TRAMA
IO
PRIMA DI TE
A
ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci
sono tra la fermata dell’autobus e casa sua; sa che le piace fare la cameriera
in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata
e da cui non si è mai mossa e, probabilmente, nel profondo del suo cuore sa
anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è
fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere
il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in
discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile
incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che
niente potrà essere più come prima, e sa esattamente come porre fine a questa
sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere
prepotentemente nella sua vita portando con sé un’esplosione di giovinezza,
stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare
l’altro per sempre.
DOPO
DI TE
Diciotto
mesi. Diciotto interminabili mesi sono trascorsi dalla morte di Will, eppure a
Louisa sembra ieri. Sente ancora il suo profumo, rivive gli ultimi attimi con
l’uomo che ha cambiato la sua realtà, i piccoli gesti e le consuetudini che
scandivano le loro giornate insieme; non riesce ad andare avanti. Come può
anche solo provarvi dopo quello che hanno condiviso? Eppure la vita non si
ferma. Il tempo scorre con la sua inesorabile e lancinante imperturbabilità.
Ha viaggiato Lou, ha girato l’Europa ed ha cercato di seguire i consigli che le erano stati rivolti, tuttavia, un qualcosa l’ha indotta a tornare a casa prima del tempo, e la sua vita ora è in stand-by: lavora nel bar irlandese di un aeroporto, indossa un’orrenda divisa con tanto di parrucca, abita in un appartamento che non sente suo.
Ha viaggiato Lou, ha girato l’Europa ed ha cercato di seguire i consigli che le erano stati rivolti, tuttavia, un qualcosa l’ha indotta a tornare a casa prima del tempo, e la sua vita ora è in stand-by: lavora nel bar irlandese di un aeroporto, indossa un’orrenda divisa con tanto di parrucca, abita in un appartamento che non sente suo.
Un
incidente, la caduta dalla terrazza del quinto piano.
Un
viaggio in ambulanza, la paura di non poter più camminare, la riabilitazione.
Passano altri due mesi prima che la protagonista possa rimettersi in piedi e
iniziare a frequentare un gruppo di sostegno per l’elaborazione del lutto. Ed è
in questa fase di incapacità a reagire che due avvenimenti sconvolgono la sua
quotidianità obbligandola a fare qualcosa: l’incontro con Lily e quello con
Sam.
RECENSIONE
Mai leggere un libro perché è piaciuto
praticamente a tutte le tue amiche.
Devo farmi tatuare questa frase addosso,
così la smetto di comprare libri che fanno schifo.
Come è accaduto con “Io prima di te” e “Dopo
di te” di Jojo Moyes, acclamata giornalista inglese che poteva risparmiarsi di
scrivere libri.
Ma partiamo dal principio.
Apro “Io prima di te”, primo volume di
questa orribile dilogia (dilogia e non duologia, per favore!) e dopo le prima pagine inizio a temere che si
tratti della solita storia sentimentale dal gusto British, lunga, affollata di
personaggi minori che rallentano la narrazione e di dettagli inutili e noiosi.
Ed è così, mi rendo conto alla fine del
secondo capitolo, è proprio così e questo vale per entrambi i libri!
La narrazione è lenta e raramente
diventa adrenalinica, con qualche piccola eccezione in alcuni passaggi del
finale dei due romanzi. Si tratta di libri piatti dove non troverete approfondimenti,
suspense ma nemmeno metafore roboanti e frasi ad effetto.
Lo stile utilizzato dalla Moyes è così
banale, piatto e semplice che in certi momenti viene persino il dubbio che
faccia sul serio la giornalista perché i suoi libri sembrano temi scritti da un liceale svogliato.
I personaggi, soprattutto Louisa, Will e
poi Sam, sono molto superficiali con profili psicologici a mala pena delineati,
la storia nel complesso è talmente tanto scontata che si indovina a occhi
chiusi come andrà a finire.
Ho pianto?
Sì, certo, ma non per la commozione come
le mie (stupide) amiche.
Ho pianto per i soldi buttati via,
anzitutto, poi per la cretinaggine assoluta con cui sono stati trattati temi
delicatissimi come la disabilità, l’eutanasia e il ritorno alla vita.
In particolare ho odiato Will Traynor a
morte.
Ricco, viziato, bello, scopatore professionista,
ha tutto quello che vuole dalla vita fino a quando il genio fa un incidente e
rimane paralizzato. Se vi ricorda il libro con annesso film “Quasi amici”,
tranquilli che Moyes ha palesemente scopiazzato.
Dicevo comunque che Will, siccome non è
più mister universo, sceglie l’eutanasia (ovviamente, siccome lo stronzo è
straricco, gli viene concesso subito di recarsi in Svizzera senza problemi
mentre centinaia di persone che soffrono sul serio si vedono spesso negato il
diritto di una morte civile) e niente lo ferma.
Il mio amico Hook (lo chiamo così in
onore di Capitan Uncino, che lui adora) è sulla sedia a rotelle da quando aveva
cinque anni per un incidente dove è rimasto coinvolto.
Ecco, lui non ha scelto di morire, e
come lui non lo fanno tantissime altre persone che soffrono di disabilità.
Questa è la dimostrazione che in questo libro
si inneggia all’egoismo e alla superficialità: manca la vita, quella vera,
fatta di sofferenza ma soprattutto di coraggio, di occasioni nuove e partenze,
di sconforto e di tenacia, di speranza e crescita.
“È
divertente, ma hai un senso dell'umorismo che fa schifo.”
GIUDIZIO
Talmente pessimi da essere imbarazzanti.