28 ott 2017

1,2,3... Halloween vien da te!




TITOLO: 1,2,3... Halloween vien da te!
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Libro per ragazzi
PREZZO:  /
PREZZO EBOOK: 3,49 euro
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
Questa è un’opera dedicata a grandi e piccini, che vuole rendere la festività di Halloween un momento allegro da condividere in famiglia, in compagnia di simpatiche e terrificanti storie, leggende e filastrocche degne della notte più “brividosa” dell’anno!

RECENSIONE
Siete genitori? Avete fratellini, sorelline, cuginetti... insomma, bambini ansiosi di leggere storie del brivido che però non mettano sul serio paura? (ricordiamocelo, i bambini NON devono morire di paura, altrimenti ti danno il tormento!)
Bene, questo è il libro che fa per voi!
Francesca A. Vanni pubblica una simpatica raccolta di fiabe, filastrocche e leggende che ruotano attorno al tema di Halloween e rendono ancora più interessante questa notte magica.
Troverete Jack O'Lantern, scoprirete come è nato "Dolcetto o Scherzetto", leggerete di fantasmi, cavalieri senza testa, streghe e bambini senza paura.
Lo consiglio a tutti, è di facile lettura ed è molto divertente anche grazie alle belle e accattivanti illustrazioni

GIUDIZIO
Brividosamente approvato!

21 ott 2017

I punti salienti della recensione



Eccomi di nuovo, con le mie lezioni per aspiranti recensori.
Ricordate l’ultimo post?
Vi ho parlato del fatto che non esistono recensioni imparziali e di quali devono essere i primi elementi da inserire in una buona recensione.

Adesso procediamo coi punti salienti.
Una volta citati i dati tecnici, bisogna far capire al lettore quali sono i punti di forza o i punti deboli di un libro.
Questo passaggio, all’apparenza semplice, deve essere il più possibile oggettivo e comporsi dei seguenti punti:

-analisi dello stile: descrittivo, narrativo, scorrevole, scritto in prima o terza persona...
-analisi della trama: è avvincente o statica? È coinvolgente?
-inserire alcuni tratti della biografia dell’autore e se avete recensito altre opere, ditelo e inserite i relativi link per invogliare il lettore a proseguire alla scoperta dell’autore.
-contestualizzazione dell’opera: è un classico oppure no? È stata scritta in seguito a un evento particolare della vita dell’autore?

A questo punto si giunge all’inserimento del tuo commento personale, dove potrai dire se il libro ti è piaciuto, se non ti è piaciuto e perché.
E qui l’oggettività non esiste, dunque sbizzarritevi ma senza dimenticare l’educazione!


13 ott 2017

Il sangue dei Liberi




TITOLO: Il sangue dei Liberi
AUTORE: Tommaso Borgogni
GENERE: Fantasy
Al momento il libro non è disponibile

TRAMA
Irlanda. Anno Domini 1199. In un periodo che ripropone i secoli bui della nostra storia, Killian di Trim scopre il suo incredibile destino. L'Isola di Smeraldo è vittima della ferrea oppressione dell'inglese Giovanni Senzaterra e del suo esercito invasore.
Il popolo irlandese soffre la privazione di diritti e libertà. Ma una piccola fiamma continua a bruciare nei cuori più impavidi. La fiamma del ricordo e del riscatto.
Il male opprime e distrugge. Il bene soffre ma non si arrende!
In una cornice storica che ci affascina e cattura, i personaggi del romanzo affrontano con coraggio ed audacia le tenebrose forze del male.
Forze oscure, terrificanti, crudeli. Che procedono, malefiche e potenti, dagli abissi delle più tenebrose leggende. Elfi, Druidi, Troll, re rinnegati e traditori. Sul fronte opposto i Cavalieri, il Piccolo Popolo, i Bardi, i Liberi, la gente comune.
Nel romanzo realtà e leggenda si intrecciano fra battaglie e magia. Ad agguati, intrighi, perfidia e menzogna si oppongono sentimenti, speranza e amore. E valori immutabili, la vera ricchezza degli uomini: coraggio e dolcezza, forza e perseveranza, amicizia e rispetto.
Nel suo viaggio nella patria irlandese il giovane Killian scopre tutto ciò accanto ad uno sconvolgente segreto. Destinato a cambiare la sua vita e quella di tanti altri.
Quale futuro per lui, la sua Eibhlin e la sua gente?
Al grido di "Do Boru agus Eire!" i difensori combatteranno per la libertà!

RECENSIONE
Tommaso Borgogni è uno scrittore italiano trapiantato in Svezia e la magia di quel paese pieno di foreste gli ha dato la giusta ispirazione per scrivere un romanzo fantasy e al contempo storico ambientato però in Irlanda, altra magica terra costellata di foreste, alte scogliere e soprattutto di magia.
Siamo ai tempi di Giovanni Senzaterra, ma anziché trovarci di fronte al valoroso Robin Hood ci troviamo davanti ad eroi ancora più valorosi: Killian, Fionn, Oisin, Eoghan e tanti altri personaggi che finiranno con l'appassionarvi, che vi emozioneranno, vi faranno commuovere e a volte anche arrabbiare.
Una rosa di grandi e piccoli eroi, umani e non umani secondo la buona tradizione irlandese, che si battono per liberare il paese dal giogo del Principe Senzaterra e dalle forze oscure del Male.
È il tema eterno dell’epica lotta fra luce e tenebra, sempre capace di avvincere soprattutto se raccontato da una buona penna come lo è quella usata dalla fantasiosa mente dell’autore.
Il ritmo della storia è ben suddiviso, le azioni e le descrizioni si rincorrono incalzando il lettore verso il clou del libro e poi verso la fine che, attenzione, fine non è in quanto questo libro è solo il primo di una trilogia perciò se cominciate a leggere il libro aspettatevi altri emozionanti sviluppi.
Personalmente, da accanita amante del genere fantasy, ho apprezzato la cura nella ricerca dei nomi e anche i riferimenti storici ben accurati.
Il personaggio della Madre, che troverete fra le pagine del romanzo, è il segno più evidente di quanto l’autore si è impegnato nelle sue ricerche ante libro in quanto il culto della divinità Madre è uno dei punti salienti dell’epos irlandese (assieme agli Elfi e ai Leprechaun).
L’unico appunto, ma questa è solo un’osservazione personale e quindi prendetela come tale, sono i puntini di sospensione che ogni tanto si ripetono in un periodo e lo rallentano un po’ ma comunque nulla tolgono alla lettura e alla comprensione della storia che è fruibilissima e molto appassionante.
Ora la domanda è una sola: a quando il secondo volume del libro?
Continuate a seguire questo blog, perché come il libro sarà pubblicato, Sugar lo leggerà per voi!

“La Madre era conosciuta con il nome di Eire… per alcuni una strega, per altri una principessa guerriera caduta in disgrazia. O ancora, una semplice leggenda da narrare ai fanciulli nelle novelle prima di dormire.”

GIUDIZIO
Fantastico!

6 ott 2017

La contrada dei tagliatori di pietra



 
TITOLO: La contrada dei tagliatori di pietra
AUTORE: Flavia Guzzo
GENERE: Romanzo
PREZZO:  /
PREZZO EBOOK: 5,99
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
Enego, l'Altopiano di Asiago, le donne, la guerra: un romanzo sulla vita nell'Altopiano di Asiago a inizio '900, sulla Grande Guerra, sull'esodo totale dell'Altopiano di Asiago avvenuto fra il 1916 ed il 1917.
1901: Teresa, della Contrada dei Tagliatori di pietra, Altopiano d’Asiago, ha una madre vedova, donna passionale, che a sessant’anni suonati morirà fra le braccia di uno sconosciuto venuto da chissà dove, ha una sorella, Antonia, bigotta intransigente ed ipocrita, che, pur se vergine ed inesperta, non esiterà a forzare il suo facoltoso ma pio fidanzato ad un rapporto sessuale per guadagnarsi il desiderato matrimonio, e ha un amore, Meni, per il quale manderà a monte il suo matrimonio a pochi giorni dalle nozze.
Corteggiata dal capitano Osvaldo, giovane di buona famiglia attratto dal nascente movimento futurista e dalla bellezza un po’ brusca di Teresa, consigliata dalla vecchia Perpetua Italia, che deve il nome ad un padre attivista nei moti anti-austriaci del ‘48, l’infedele ed eccessiva Teresa trascorre una vita tranquilla, o quasi, in compagnia del marito Meni, dei suoi figli, dei tanti parenti e conoscenti della contrada. Si occupa delle sue vacche, del suo orto e, di quando in quando, di contrabbando di tabacco.
Fino a che il giovane Gavrilo, a Sarajevo uccide con pochi precisi colpi di pistola l’arciduchessa Sofia e l’erede al trono di Austria-Ungheria, scatenando la Grande Guerra.
Una guerra dura durante la quale nulla sarà risparmiato a Teresa e ai suoi figli: battaglie cruente alle porte di casa e lunghi ed ansiosi periodi di stasi; poi, dopo l’irruzione dei soldati d’Austria-Ungheria a Caporetto, la lunga fuga forzata che li porterà, profughi e senza nulla, fino a Campobasso; infine, l’incontro con la peste del secolo, la terribile febbre Spagnola. Li accompagneranno nei duri anni di guerra e dell’esilio, buoni amici e nemici insidiosi: fra i tanti, Suor Matilda, che si cura dei soldati feriti con energica competenza ed un linguaggio non proprio consono alle sue vesti di religiosa; Edoardo, nella vita civile attore di teatro che, ferito in guerra, perderà un piede ma non il suo senso dell’umorismo; la graziosa Emma, maestra dei figli di Teresa che, a detta di tutti, ragiona meglio di un Generale con gradi e stellette; il cavalleresco Maggiore Donelli, che perdonerà a Teresa un’uscita poco felice; lo squallido tesoriere, che proporrà a Teresa profuga un ora di sesso in cambio del sospirato sussidio. Fino alla fine, il 4 novembre del 1918, in cui niente sarà più come prima.

RECENSIONE
Mi sono avvicinata a questo libro con reverenza e anche con un po’ di perplessità, conoscendo poco e niente della storia dell’Altopiano di Asiago.
Invece mi sono subito trovata a mio agio, dopo un’introduzione che spiega il contesto storico in cui si dipana la storia e un prologo degno dei Promessi Sposi, uno di quelli che ti fa capire che la storia che ti accingi a leggere è una storia in parte di fantasia e in parte vera poiché inserita in un contesto reale che in questo caso è quello della Grande Guerra e anche ispirata al vissuto personale della famiglia dell’autrice Flavia Guzzo.
La protagonista di questa storia è Teresa, bionda, bella, forse un po’ troppo alta per essere una ragazza, ma dotata di un gran carattere e di una forza eccezionale: la forza del cuore, che la spronerà a ribellarsi contro un destino ingiusto che la guerra vuole imporle e a difendere con le unghie e con i denti i suoi affetti più preziosi.
L’amore di Teresa per le sue montagne è forse una delle cose che più mi ha fatto venire in mente la similitudine con l’opera dei Promessi Sposi: il sentimento viscerale che Teresa prova per la sua terra non è dissimile da quello che Lucia prova per i suoi adorati monti, e la sprona a combattere per farvi ritorno.
In mezzo alle sue vicende, scopriamo la vita di tutto un paese, di una contrada: uomini, donne, anziani e bambini “colpevoli” soltanto di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato e che dovranno soffrire e lottare per riappropriarsi di ciò che gli è stato strappato.
Non faccio spoiler sul finale, ma preparate i fazzoletti perché strazia il cuore.
Cosa dire dello stile... lo stile dell’autrice è scorrevole, ben definito nelle descrizioni e anche arricchito dai pensieri dei personaggi che si mescolano alle azioni rendendo il ritmo della lettura incalzante.
Complimenti per l’accuratezza delle informazioni, che denota una minuziosità nello studio dei documenti dell’epoca.

“Ma una volta ammirata la bella e drammatica immagine, coi colori così realistici e quel sangue che sembrava quasi vero, e quel ragazzo spiritato con l'arma da fuoco sfoderata, ognuno se ne tornava a casa propria. A vivere la vita, dura e serena ed usuale, nei pascoli e nei boschi del Paese e delle Contrade. Quanto sembrava lontana, la Guerra...”

GIUDIZIO
Da leggere, anche per conoscere una parte della nostra storia collettiva.