27 mar 2017

Mordred



 
TITOLO: Mordred
AUTORE: Nancy Springer
GENERE: Fantasy
PREZZO:  8 euro
PREZZO EBOOK: /
CASA EDITRICE: Mondadori

TRAMA
L'epopea di Camelot si arricchisce di un altro capitolo: quello del complesso tema legato alla ricerca della figura paterna e alla costruzione della propria identità. L'autrice si ispira a una delle più tenebrose leggende dei cicli arturiani, quella del figlio illegittimo di re Artù, Mordred, che persegue la rovina del padre amato e odiato, e cerca disperatamente di vendicarsi del suo abbandono. E dopo la battaglia finale che li vedrà uno contro l'altro, sarà la magia ad avere l'ultima parola...

RECENSIONE
Fra tutti i personaggi di Camelot una figura resta sempre nell'ombra: Mordred, figlio illegittimo di Artù e Morgause, creatura nata dall'oscurità e dall'inganno.
Modred è riuscito a salvarsi miracolosamente dalla morte più volte, nonostante i tentativi del potente Merlino di ucciderlo ed è sempre vissuto nell'odio e nel rancore covati dalla perfida madre.
In queste pagine scritte con uno stile avvincente si ritroveranno tutti coloro che hanno conosciuto il rifiuto, la rabbia, il disprezzo e sono desiderosi di cambiare la propria vita con qualsiasi mezzo.
Nancy Springer ci dà la sua personale rilettura del ciclo arturiano con un originale romanzo fantasy dove il punto di vista spetta al reietto e non all’eroe.

GIUDIZIO
Consigliato!

22 mar 2017

Ti sento



 
TITOLO: Ti sento
AUTORE: Luisa D.
GENERE: M/M
PREZZO: 7,80 euro
PREZZO EBOOK: 2,99 euro
CASA EDITRICE: Amazon

TRAMA
Un antico proverbio dice: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.”
Kole veramente non può sentire. Sordo dalla nascita ha dovuto affrontare tutte le difficoltà che il suo stato lo ha obbligato a subire.
Ci sono persone, però, con le quali le parole non sono necessarie, che si sentono nel silenzio delle emozioni e dei sentimenti.
Un viaggio alla riscoperta della fiducia in se stessi e dell’amore attraverso gli stati d’animo di Kole e Murphy.

RECENSIONE
Devo smetterla di seguire i consigli della mia amica Mizzy (quella che va suonata per I love shopping) e leggere un libro quando me lo consiglia.
Anche se grazie a lei ho provato nuovi, inquietanti brividi di terrore e per questo motivo credo che recensirò altre opere di questa scrittrice: l’orrore mi ha sempre appassionato.
Luisa D. è un’autrice particolarmente prolifica nel genere M/M che in pochi anni ha prodotto tanto, ma tanto, davvero tanto... tanto, se non l’ho già scritto.
Spazia da lupi a vampiri a cowboys fino a giungere ai sordomuti come Kole, il protagonista di questo libro assieme a Murphy.
Libro scritto con “la tecnica dei pov” (pov è l’equivalente inglese di “punto di vista”) che io amo definire la tecnica di chi ha poco da dire: si prende la stessa scena (esempio: cade un bicchiere) e la si ripete dal punto di vista prima di un protagonista e poi dell’altro cercando in qualche modo di portare avanti la storia.
Gli argomenti trattati sono di forte impatto emotivo, questo bisogna ammetterlo: disabilità, omofobia e violenza domestica.
La scrittura però l'ho trovata poco coinvolgente, ho fatto fatica ad immedesimarmi emotivamente nei protagonisti perché tutto è affrettato e mal spiegato. Sembra di leggere un resoconto e non un libro.
Non parliamo poi di Kole: sordomuto dalla nascita significa che una persona non sente e non parla della nascita, appunto. L'autrice dovrebbe spiegare come mai Kole avverte la voce di Murphy, dandogli per giunta le spalle, e balla in discoteca (birreria, pub, bar, discoteca... quel locale si trasforma in qualcosa di diverso ogni due pagine!) seguendo il ritmo della musica. Non le vibrazioni, il ritmo.
In più parla. Un sordomuto udente e parlante, un miracolato!
Errori e refusi ne ho trovati a profusione, al punto che vorrei riconoscere a Luisa D. un merito: la scoperta della frontiera dell’oltreignoranza, dal momento che definirla ignorante è troppo riduttivo.

“Eppure con gli anni ho imparato a parlare bene. A volte balbetto, altre mi devo fermare per prendere un profondo respiro, ma tutto sommato mi esprimo benissimo.” (ed è sordomuto dalla nascita!)

GIUDIZIO
Da evitare come la peste!

18 mar 2017

I love shopping




TITOLO: I love shopping
AUTORE: Sophie Kinsella
GENERE: Romantico
PREZZO: 12,00 euro
PREZZO EBOOK: 3,99 euro
CASA EDITRICE: Mondadori

TRAMA
Becky è una giornalista carina e determinata con un'irrefrenabile passione per lo shopping. Irrefrenabile al punto da diventare una mania che la spinge a comprare di tutto fino a dare fondo alle sue carte di credito. In un susseguirsi di situazioni paradossali quanto divertenti, la Kinsella ci fa sorridere sulle piccole manie del nostro tempo.

RECENSIONE
Ho deciso di leggere questo libro su suggerimento della mia migliore amica e anche sulla spinta di recensioni tutte entusiaste: “bello, divertente, romantico!”.
Ammetto che ho faticato a finirlo, sono stata tentata non una ma un miliardo di volte di lasciare a metà la storia, tuttavia siccome lo stile è abbastanza scorrevole e la trama presenta ogni tanto colpi di scena davvero simpatici sono riuscita a portare a termine la lettura.
Forse è la protagonista che non mi ha catturata oppure il fatto che in certi punti è sul serio troppo melenso, fatto sta che I love shopping non mi ha colpito come mi aspettavo.
Lo consiglio soltanto a chi desidera una lettura leggera e senza tanti pensieri.

"Un uomo non ti tratterà mai meglio di un grande magazzino."

GIUDIZIO
Senza infamia e senza lode.



13 mar 2017

Memorie di Adriano




TITOLO: Memorie di Adriano
AUTORE: Marguerite Yourcenar
GENERE: Romanzo Storico
PREZZO: 12,60 euro
PREZZO EBOOK: /
CASA EDITRICE: Einaudi

TRAMA
L'imperatore Adriano ha sessantadue anni e, sentendo avvicinarsi la morte, scrive una lunga lettera al giovane Marco Aurelio per raccontargli la propria vita.
Evoca la giovinezza, i viaggi, le conquiste, l’amore, la morte e infine indugia sul senso dell’esistenza stessa cercando di “entrare nella morte ad occhi aperti”.

RECENSIONE
Dopo questo libro ho capito che la mia prof. di Italiano non capisce un piffero dipinto di letteratura.
Abbiamo tanti autori ITALIANI bravi, che scrivono cose belle: perché allora propinare dei paciacchi (grazie Barbieri) mappazzonati all’inverosimile tanto per dire “oh sì, i miei ragazzi hanno letto un classico”?
Per sadismo.
Grazie prof., avevo piani migliori (e letture migliori) per le mie vacanze di Natale dell’anno scorso.
Allora, facciamola breve.
Se non si conosce la vita della Yourcenar non si può capire come è nato il libro.
L’autrice franco belga perse la madre in tenerissima età, come le principesse Disney, allora il padre (psicotico) la fa studiare a casa pretendendo che impari subito greco, latino e cose così fino a quando la ragazza si fa grande e decide di andare in Italia per un viaggio di formazione.
Si reca a Roma, vede Villa Adriana e sente che scriverà qualcosa su Adriano.
Studia come un’ossessa (che palle, la tipica prima della classe che non passa mai gli appunti) e butta giù qualcosa che manda a una casa editrice.
Tale casa rifiuta.
Youcernar non si arrende, lavora e lavora (nel frattempo fa anche altre cose) e alla fine il libro viene pubblicato di tasca sua attraverso una casa editrice gestita da amici.
Così generazioni di studenti si rovinarono la vita, costretti a leggere questo pacco infinito.
Posso dirlo che è una piaga?
Certo che posso, questo blog è mio!
L’idea che ha fatto nascere questo libro è stata una frase scambiata in una lettera con Gustave Flaubert: “quando gli dèi non c'erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c'è stato un momento unico in cui è esistito l'uomo, solo.”
Allora, in primis questa frase è una stronzata pazzesca: il Cristianesimo ai tempi di Adriano esisteva eccome, e anche gli dèi. Roma pullulava di un sacco di religioni differenti: se buddismo e Islam non c’erano è solo perché questi culti non erano ancora nati.
Detto questo, Yourcenar decide di usare Adriano per dimostrare la veridicità della frase citata prima e anche per inserire nel romanzo tutte le parti della sua vita (omosessualità mai accettata, viaggi, pensamenti vari...) ai quali non aveva ancora dato voce.
Il risultato è un’epistola divisa in sei parti e tutto, ma tutto, dipende solo dall’ottica di Adriano.
Non c’è azione, non ci sono dialoghi, non ci sono scossoni. È il noioso soliloquio di un vecchio che racconta tutto senza brio.
Solo un’accozzaglia di pensieri gettati a caso dove passato e presente si mescolano in malo modo e alla fine non si capisce dove sia finito Adriano, perché si è perso dietro Marguerite.
Non c’è niente dell’Imperatore e c’è troppo dell’autrice.
Alla fine in quelle pagine c’è la sua vita, non certo un Imperatore romano da cui ci si aspetta un altro tipo di pensieri e soprattutto di azioni (“Il Gladiatore” insegna!).
Lo stile è fin troppo arzigogolato, si fa davvero fatica a completare un paragrafo ed è tanto arrivare alla terza epistola con ancora la voglia di proseguire a meno che, come me, non siate obbligati a farlo dalla non tanto velata minaccia di ricevere un 4 dalla prof. stronza di turno. (sottotitolo: cara prof., non è perché hanno rovinato la tua gioventù facendoti leggere libri pallosi, ora devi vendicarti su noi studenti. Fattene una ragione e cambia programma!)
Per concludere mi sento di dire apertamente che Memorie di Adriano è un libro sopravvalutato.
Esistono romanzi storici, ambientati anch’essi in epoca romana, meglio scritti.

GIUDIZIO
Consigliato per conciliare il sonno.