TITOLO: Alice nel labirinto
AUTORE: Roberta De Tomi
GENERE: Fantasy
CASA EDITRICE: Dario Abate Editore
TRAMA
Sono trascorsi ormai diversi anni da quando Alice Pleasance Liddell è tornata dal Paese delle Meraviglie. Da allora la sua vita è stata scandita dalle regole della severa società vittoriana che l’ha trasformata in una perfetta donna di casa. Alla soglia dei diciotto anni e del suo matrimonio, Alice si rende però conto che dentro di lei è sopita la bambina loquace e fantasiosa, messa a tacere da un’educazione inflessibile.
Qualcosa cambierà quando Edward, il suo futuro sposo, scomparirà, e con una visita alla zia Tristania, detta Trixy, apparsa all’improvviso dopo anni trascorsi in giro per il mondo.
Ma chi è Trixy? Dove si trova Edward? E chi è Drawde, il maggiordomo della zia per cui si innesca il meccanismo rocambolesco in cui sogno e realtà si fondono, laddove una tana di coniglio rischia sempre di portare Alice fuoristrada?
Del resto, si sa: come scrisse il grande William Shakespeare - uno degli autori preferiti di Alice - “Siamo fatti della stessa sostanza di cui son fatti i sogni”.
RECENSIONE
Alice siamo noi.
Noi siamo Alice.
Tranquilli, non ho fumato sostanze strane, ho solo letto un romanzo che spalanca orizzonti inaspettati, una chicca del fantasy italiano che se ne stava nascosta nel suo angolino come una perla nella sua ostrica.
Penso che se Lewis Carroll, il papà di Alice, fosse fra noi esclamerebbe “chapeau!”.
Ma cosa vuol dire la mia frase di prima? È semplice: arriva un punto delle nostre vite in cui, per un motivo o per un altro, andiamo in crisi e dobbiamo imparare a ritrovarci, anzi a ricostruirci e ad amarci per ciò che siamo. Dobbiamo ricominciare.
Succede anche ad Alice, che nel suo viaggio nel Paese delle Meraviglie si sfalda, cade e si rompe come una bambola di porcellana ma, come succede alla bambola Sally del film “Nightmare before Christmas”, è capace di ricostruirsi da sola e ricominciare.
È un libro rivoluzionario, denso di riflessioni e di sentimenti, una storia che lascia il segno.
AUTORE: Roberta De Tomi
GENERE: Fantasy
CASA EDITRICE: Dario Abate Editore
TRAMA
Sono trascorsi ormai diversi anni da quando Alice Pleasance Liddell è tornata dal Paese delle Meraviglie. Da allora la sua vita è stata scandita dalle regole della severa società vittoriana che l’ha trasformata in una perfetta donna di casa. Alla soglia dei diciotto anni e del suo matrimonio, Alice si rende però conto che dentro di lei è sopita la bambina loquace e fantasiosa, messa a tacere da un’educazione inflessibile.
Qualcosa cambierà quando Edward, il suo futuro sposo, scomparirà, e con una visita alla zia Tristania, detta Trixy, apparsa all’improvviso dopo anni trascorsi in giro per il mondo.
Ma chi è Trixy? Dove si trova Edward? E chi è Drawde, il maggiordomo della zia per cui si innesca il meccanismo rocambolesco in cui sogno e realtà si fondono, laddove una tana di coniglio rischia sempre di portare Alice fuoristrada?
Del resto, si sa: come scrisse il grande William Shakespeare - uno degli autori preferiti di Alice - “Siamo fatti della stessa sostanza di cui son fatti i sogni”.
RECENSIONE
Alice siamo noi.
Noi siamo Alice.
Tranquilli, non ho fumato sostanze strane, ho solo letto un romanzo che spalanca orizzonti inaspettati, una chicca del fantasy italiano che se ne stava nascosta nel suo angolino come una perla nella sua ostrica.
Penso che se Lewis Carroll, il papà di Alice, fosse fra noi esclamerebbe “chapeau!”.
Ma cosa vuol dire la mia frase di prima? È semplice: arriva un punto delle nostre vite in cui, per un motivo o per un altro, andiamo in crisi e dobbiamo imparare a ritrovarci, anzi a ricostruirci e ad amarci per ciò che siamo. Dobbiamo ricominciare.
Succede anche ad Alice, che nel suo viaggio nel Paese delle Meraviglie si sfalda, cade e si rompe come una bambola di porcellana ma, come succede alla bambola Sally del film “Nightmare before Christmas”, è capace di ricostruirsi da sola e ricominciare.
È un libro rivoluzionario, denso di riflessioni e di sentimenti, una storia che lascia il segno.
Lo stile è ben costruito, non banale, ricco di particolari ma non noioso.
Ho apprezzato la ricercatezza che l’autrice ha usato per costruire la storia, qui c’è una gran passione che si esprime con tutta la sua forza.
GIUDIZIO
Questo libro s’ha da leggere.
Ho apprezzato la ricercatezza che l’autrice ha usato per costruire la storia, qui c’è una gran passione che si esprime con tutta la sua forza.
GIUDIZIO
Questo libro s’ha da leggere.