TITOLO: Berserkr
AUTORE: Alessio Del Debbio
GENERE: Urban Fantasy
PREZZO: 14,90 euro
PREZZO
EBOOK: 2,99 euro
CASA
EDITRICE: Dark Zone Edizioni
TRAMA
Berlino,
inizio del terzo millennio. La Guerra Calda è finita, gli Accordi dell’89 sono
stati firmati e la città è stata divisa in sette zone, ciascuna assegnata a una
delle antiche stirpi. All’interno della ringbahn vivono gli uomini, protetti
dalla Divisione, incaricata di mantenere la pace e impedire sconfinamenti e
scontri tra le stirpi. Misteriosi omicidi, provocati da sconosciute creature
sovrannaturali, iniziano però a verificarsi in tutta la città, rischiando di
frantumare il delicato equilibrio raggiunto. La Divisione incarica Ulrik Von
Schreiber di indagare, aiutato dal pavido collega Fabian, ben sapendo quanto
abbia a cuore il mantenimento della pace. Ma Ulrik non è soltanto un
cacciatore, incarna lo Spirito Protettore della Città, l’Orso di Berlino, che
non attende altro che liberare la propria furia.
RECENSIONE
Un po’ urban, un po’ fantasy, un po’
ucronico, un po’ m/m con “quel tanto po’ di sesso che altrimenti, guai, come
facciamo a mandare avanti la storia”, un po’ azione, un po’ giallo, un po’ insalatona
anni Ottanta!
Premetto che questo libro ha vinto il
secondo premio del concorso “Premio Cittadella 2018” ma, esattamente come
accaduto per “La ragazza con la Leika” che ha vinto il “Premio Strega”, direi
che il giudizio è davvero immeritato.
E i casi sono due: o questo era il meno
peggio (e allora c’è da piangere), o vogliono abituarci a leggere libri di
qualità discutibile.
Che dire?
Partiamo dal titolo, che ammicca neanche
tanto vagamente al famoso fumetto “Berserk”: come ci sono i film che devono per
forza citare titoli o strofe di canzoni famose, ora anche i libri devono
richiamare altre opere per vendere.
Poi Berlino, dopo... sì, signori, dopo
la Guerra Calda (dimenticatevi la Shoah e il nazismo, in barba alla Storia) e
gli accordi dell’89 sulla spartizione in sette parti della città.
Ora, non so se l’autore abbia in mente
il fatto che ucronia non significa completo stravolgimento della Storia reale
ma “creare un’alternativa che stia il più possibile in linea coi fatti
realmente accaduti”. Ci sono tantissimi scrittori (cito solo qualcuno che amo:
Ken Follett, Umberto Eco, Francesca A. Vanni, Andrea Frediani, Valerio Massimo
Manfredi...) che sanno fare ucronia alla grande.
Del Debbio no, perché unisce l’ucronia
al fantasy e diventa “un mappazzone”: ci sono mondi alla Tolkien, streghe,
nani, elfi, orsi, frizzi e lazzi.
E poi c’è il classico eroe tormentato,
la spalla che non sa fare niente, l’antagonista senza un perché...
Metteteci poi che dal secondo capitolo
questo libro diventa leggero da leggere come un testo di fisica applicata, e
allora abbiamo fatto la frittata.
“Ulrik
correva nella notte. Tutto attorno il bosco bruciava, divorato da fiamme
d’ombra.
Si guardò indietro; suo padre l’aveva intimato di non farlo mai, ma lui voleva sapere dove fosse. L’aveva cacciato via ed era rimasto con altri uomini a combattere e lui voleva sapere se stava bene. Doveva stare bene.
Non si accorse di una radice sporgente e ruzzolò a terra, battendo la testa.”
Si guardò indietro; suo padre l’aveva intimato di non farlo mai, ma lui voleva sapere dove fosse. L’aveva cacciato via ed era rimasto con altri uomini a combattere e lui voleva sapere se stava bene. Doveva stare bene.
Non si accorse di una radice sporgente e ruzzolò a terra, battendo la testa.”
GIUDIZIO
Ma anche no!