TITOLO: Piccole grandi bugie
AUTORE: Liane Moriarty
GENERE: Thriller
PREZZO: 16,58 euro
PREZZO
EBOOK: 9,99 euro
CASA
EDITRICE: Mondadori
TRAMA
Una
cittadina di provincia come tante, fatta di villette, giardini con i giochi e
piscine gonfiabili, famiglie sorridenti, madri che chiacchierano all'uscita
della scuola. Un luogo in cui è spontaneo conversare con i vicini e trovarsi
per una grigliata dietro casa nei pomeriggi estivi. E facile per Madeline,
Celeste e Jane diventare amiche. Anche se non potrebbero essere più diverse, e
non possono dire di conoscersi davvero. Madeline è divertente e caustica, si
ricorda tutto e non perdona nessuno. Il suo ex marito si è appena trasferito
con la giovane moglie e la figlioletta nelle vicinanze e, quel che è peggio, la
sua primogenita adolescente è già totalmente conquistata dalla nuova matrigna.
Com'è possibile? si tormenta Madeline. Celeste è quel genere di bellezza che
tutti si voltano a guardare quando cammina per la strada, ha due gemelli e un
marito adorabile e bello quanto lei, sono ammirati da tutti, specialmente dai
genitori della scuola dei figli. Tanta fortuna non potrebbe avere un prezzo? E
quanto sarebbe disposta a pagare, si domanda Celeste. E poi c'è Jane, che si è
appena trasferita in città. Una mamma single provata da un passato di
tristezze, piena di dubbi e segreti che riguardano suo figlio. Madeline e
Celeste prendono subito Jane sotto la propria ala protettrice, senza capire
quanto il suo arrivo, e quello del suo imperscrutabile bambino, stia per
cambiare per sempre le loro vite. Senza rendersi conto che a volte sono le
bugie più piccole, quelle che raccontiamo a noi stessi per sopravvivere, che
possono rivelarsi le più pericolose...
RECENSIONE
Alzi la mano chi conosceva Liane
Moriarty prima della serie tv di Sky Atlantic “Big Little Lies”.
Forse nessuno.
Non perché la Moriarty non sia una brava
scrittrice, ma perché come spesso accade è passata in sordina fino al boom
televisivo, tanto è vero che questo libro è del 2014 ma è arrivato in vetta
alle classifiche solo dopo tre anni.
Il libro in sé non è scritto male, anzi
ha il pregio di tenerti sempre sulla corda.
Non fosse che purtroppo salta di palo in
frasca, letteralmente. Ogni capitolo inizia con una situazione e si conclude
senza asterischi, senza separazioni, senza nulla che fa presagire un
cambiamento, con una situazione spazio temporale completamente diversa.
Soprattutto, ammettiamolo, è brutto
leggere questo genere di cose:
“Tizio: ho detto questo e fatto questo.
Caio: io ho fatto quest’altro.”
E poi la narrazione che riprende come se
niente fosse.
Un libro è un libro, non è metà copione
teatrale e metà romanzo.
Questa è l’unica cosa che ha urtato i
miei nervi di lettrice e che toglie due punti al libro, diciamo che se fosse un
compito in classe il voto sarebbe 8 su 10.
Per il resto ci siamo in pieno.
Belli i personaggi, ottima l’ambientazione,
ritmo serrato.
Il classico best seller all'americana, ma riletto in una piacevole chiave australiana.
Il classico best seller all'americana, ma riletto in una piacevole chiave australiana.
C’è anche quella sottile isteria a metà
fra Desperate Housewives e e Olivia Goldsmith, autrice de “Il club delle ex
mogli” che fa tanto donna contemporanea costretta a cavarsela fra lavoro e
famiglia, sempre perfettina (il genere di donna che non sarò mai).
E poi il botto finale, quello che non ti
aspetti e ti fa dire “sì, ho fatto bene a leggere tutto il libro”.
Insomma, davvero un buon thriller.
“Come
la chiamano? La guerra delle mamme.”
GIUDIZIO
Promosso ma
senza lode.