20 apr 2018

Piccole grandi bugie



 
TITOLO: Piccole grandi bugie
AUTORE: Liane Moriarty
GENERE: Thriller
PREZZO: 16,58 euro
PREZZO EBOOK: 9,99 euro
CASA EDITRICE: Mondadori

TRAMA
Una cittadina di provincia come tante, fatta di villette, giardini con i giochi e piscine gonfiabili, famiglie sorridenti, madri che chiacchierano all'uscita della scuola. Un luogo in cui è spontaneo conversare con i vicini e trovarsi per una grigliata dietro casa nei pomeriggi estivi. E facile per Madeline, Celeste e Jane diventare amiche. Anche se non potrebbero essere più diverse, e non possono dire di conoscersi davvero. Madeline è divertente e caustica, si ricorda tutto e non perdona nessuno. Il suo ex marito si è appena trasferito con la giovane moglie e la figlioletta nelle vicinanze e, quel che è peggio, la sua primogenita adolescente è già totalmente conquistata dalla nuova matrigna. Com'è possibile? si tormenta Madeline. Celeste è quel genere di bellezza che tutti si voltano a guardare quando cammina per la strada, ha due gemelli e un marito adorabile e bello quanto lei, sono ammirati da tutti, specialmente dai genitori della scuola dei figli. Tanta fortuna non potrebbe avere un prezzo? E quanto sarebbe disposta a pagare, si domanda Celeste. E poi c'è Jane, che si è appena trasferita in città. Una mamma single provata da un passato di tristezze, piena di dubbi e segreti che riguardano suo figlio. Madeline e Celeste prendono subito Jane sotto la propria ala protettrice, senza capire quanto il suo arrivo, e quello del suo imperscrutabile bambino, stia per cambiare per sempre le loro vite. Senza rendersi conto che a volte sono le bugie più piccole, quelle che raccontiamo a noi stessi per sopravvivere, che possono rivelarsi le più pericolose...

RECENSIONE
Alzi la mano chi conosceva Liane Moriarty prima della serie tv di Sky Atlantic “Big Little Lies”.
Forse nessuno.
Non perché la Moriarty non sia una brava scrittrice, ma perché come spesso accade è passata in sordina fino al boom televisivo, tanto è vero che questo libro è del 2014 ma è arrivato in vetta alle classifiche solo dopo tre anni.
Il libro in sé non è scritto male, anzi ha il pregio di tenerti sempre sulla corda.
Non fosse che purtroppo salta di palo in frasca, letteralmente. Ogni capitolo inizia con una situazione e si conclude senza asterischi, senza separazioni, senza nulla che fa presagire un cambiamento, con una situazione spazio temporale completamente diversa.
Soprattutto, ammettiamolo, è brutto leggere questo genere di cose:
“Tizio: ho detto questo e fatto questo.
Caio: io ho fatto quest’altro.”
E poi la narrazione che riprende come se niente fosse.
Un libro è un libro, non è metà copione teatrale e metà romanzo.
Questa è l’unica cosa che ha urtato i miei nervi di lettrice e che toglie due punti al libro, diciamo che se fosse un compito in classe il voto sarebbe 8 su 10.
Per il resto ci siamo in pieno.
Belli i personaggi, ottima l’ambientazione, ritmo serrato.
Il classico best seller all'americana, ma riletto in una piacevole chiave australiana.
C’è anche quella sottile isteria a metà fra Desperate Housewives e e Olivia Goldsmith, autrice de “Il club delle ex mogli” che fa tanto donna contemporanea costretta a cavarsela fra lavoro e famiglia, sempre perfettina (il genere di donna che non sarò mai).
E poi il botto finale, quello che non ti aspetti e ti fa dire “sì, ho fatto bene a leggere tutto il libro”.
Insomma, davvero un buon thriller.

“Come la chiamano? La guerra delle mamme.”

GIUDIZIO
Promosso ma senza lode.