TITOLO: La strada del ritorno è sempre più corta
AUTORE: Valentina Farinaccio
GENERE: Romanzo
PREZZO: 18,00
PREZZO
EBOOK: 9,99
CASA
EDITRICE: Mondadori
TRAMA
L'estate
in cui Vera ha cinque anni è una girandola di avventure. Vera è sfacciata e
sognatrice: gioca a nascondino con l'amico immaginario Ringo Starr e da grande
vuole fare la camionista, come il nonno, per scoprire dove finiscono tutte le
strade del mondo. Oltre ai capelli rossi – della stessa tinta con cui i bambini
colorano i cuori –, ha ereditato dal papà libraio la passione per le storie:
riempie pile di fogli di una scrittura immaginaria per raccontare favole di
calzini parlanti e piante grasse dimagrite. Quella dei suoi cinque anni è anche
l'ultima estate che trascorre insieme al padre Giordano. Oggi Vera ha
trent'anni, ed è una celebrità della tv: inventa oroscopi irriverenti e
graffianti, specie per i nati dello Scorpione, segno zodiacale dell'ex fidanzato
che l'ha appena lasciata, mettendola di colpo davanti a tutte le sue fragilità.
RECENSIONE
Ho comprato il libro in versione epub.
Inizio col dire questo perché sono
sempre più sconcertata dalla differenza di prezzo fra le case editrici “famose”
e le case editrici “new entries”.
Non sono differenze da poco se due libri
di 200 pagine vengono venduti uno al prezzo di 18,00 euro copia cartacea
(questo qui ad esempio) e l’altro a 12 euro.
Secondo me c’è qualcosa che non va nei
prezzi.
Detto questo, salto la copertina perché
un materasso rosa shocking su sfondo azzurro cielo mi fa venire gli occhi del
porca troia: le solite copertine cazzute alla Banana Yoshimoto che non dicono
niente.
Ma un libro non si giudica dalla
copertina, dunque via nelle vicende di Vera che perde il padre (scrittore
fallito che continuerà a perseguitarci come un fantasma per tutto il romanzo),
che inizia a odiare Campobasso e la madre tiranna, che se ne va in città ma “la
città è cattiva e gli amori sono sbagliati” e da qui via in una vita da
giornalista che ama fare oroscopi e odia a morte gli Scorpioni perché il suo ex
era dello Scorpione (sottotitolo: e allora? A me stan sul culo i Gemelli, ma
non ne faccio un dramma)..
E poi la riscoperta, il mistico riscatto
nel ritorno alla fulgida provincia coccolosa che risolve ogni problema e ridà
amore, speranza e vita.
Tutto quanto strasimile al vissuto dell’autrice:
Valentina è di Campobasso, è andata a vivere a Roma, ha avuto delle storie
finite male (una con un tipo dello Scorpione), è appassionata di oroscopi, fa
la giornalista e ha riscoperto la natia Campobasso.
Vera idem, con aggiunta scenica della
prematura morte del padre.
Se questo libro fosse una canzone
sarebbe “I provinciali” dei Baustelle (morire la domenica, provincia storica...),
se fosse un’imitazione di sicuro diventerebbe una scopiazzatura di “Alla
ricerca del tempo perduto” di Proust, se fosse un film sarebbe “Bridget Jones
abita a Campobasso ma non becca dei gran bei manzi come Darcy”.
Un appunto però devo farlo sullo stile:
ma cos’è questo abuso di virgole e punteggiatura?
I revisori non esistono più?
Certi autori devono rendersi conto che
troppe virgole appesantiscono la lettura, unite soprattutto ad una scelta di
narrazione da scuola elementare.
Stesso effetto di “I love shopping”:
senza infamia e senza lode.
216 pagine che se ne vanno così, senza
lasciare una vera impronta, come fanno tanti romanzi editati in questi ultimi
anni.
E ciò che mi resta davvero sullo stomaco
sono due cose.
La prima è l’incipit, brutta ripresa del
capolavoro di King “Stand by me”; la seconda era se nel racconto inserire questa
similitudine fosse proprio necessaria:
“Di
lui ricordo i capelli, rossi come i miei. Accesi, come una macchia di sugo sulla
tovaglia bianca della domenica.”
Nacquero così i capelli alla Mutti.
GIUDIZIO
E se ne va così, senza un vero perché.