20 nov 2019

Bloodshed




TITOLO: Bloodshed
AUTORE: Raffaele Scotti
GENERE: Thriller
CASA EDITRICE: Kataweb

TRAMA
Un misterioso assassino replica i delitti contenuti nelle storie disegnate da Carlo Rebo, in arte Cerbero, un famoso fumettista. Quando la polizia inizia a indagare, l’unico sospettato sembra essere proprio il disegnatore.
Nonostante questo, Cerbero continua il suo lavoro e comincia a fare strani sogni che lo porteranno a realizzare la sua graphic novel di maggior successo, Bloodshed…

RECENSIONE
Le persone non si giudicano per le loro azioni, ma per il motivo che li spinge a compiere quelle azioni.
Questo è, secondo me, il tema portante del thriller di Raffaele Scotti. Peraltro è anche il primo libro che leggo di questo autore.
Protagonista del libro è Carlo Rebo, meglio noto come Cerebro, un fumettista di successo che vive per le sue opere e che a un certo punto si trova davanti a qualcosa di macabro: delle persone vengono infatti brutalmente uccise come i personaggi delle sue graphic novel.
Viene immediato fare un paragone con il famoso romanzo di Stephen King “La metà oscura”, e secondo me in questo libro c’è un omaggio all’autore.
Solo un omaggio, però, perché la storia si sviluppa in modo assolutamente originale e i personaggi del romanzo procedono per la loro strada.
Una strada oscura, contorta, dove capitolo dopo capitolo si comincia ad avere un’idea su chi potrebbe essere l’assassino ma...
Ma niente. Come sempre niente spoiler!
Passiamo allo stile del libro.
L’ambientazione è l’Italia. All’inizio non ero proprio convinta ma per fortuna funziona, non ci sono cliché, la narrazione è ben costruita e soprattutto non annoia.
Il libro è anche ricco di citazioni, poste ciascuna all’inizio di ogni capitolo, fatte da personaggi dei fumetti e del cinema famosi e questo mi è piaciuto da morire.
Mi sono piaciuti anche, oltre a Carlo, i personaggi di Diego e Marco e il finale un po’ onirico è la ciliegina sulla torta.
Unica nota, ma come sempre questa è un’opinione personale, non ho apprezzato molto la narrazione scritta al tempo presente.
Ma questo è un problema mio, quindi fregatevene e leggete il libro perché merita molto!

“Cazzo, Teo” sibila Diego dando un’occhiata, “Era necessario?”.
Il fratello non fa una piega e scruta Carlo con curiosità.
“Da quello che si capisce, direi di no, non lo conosco” fa Carlo, “Me n’ero dimenticato di quella storia, è vero, ma quando disegni così tanti fumetti di questo genere alla fine perdi il conto di tutti quelli che ammazzi e fai a pezzi”.

GIUDIZIO
Autore promosso!