14 giu 2019

Amazon e le recensioni false (ancora!)



Prima di iniziare la maturità (pregate per me!) voglio lasciarvi con un post che parla ancora di Amazon.
Mi è accaduto, di recente, di declinare l’invito di un’autrice a recensire il suo libro su Amazon.
Mi è dispiaciuto dire di no?
Sì e no.
Sì perché lo so che a un autore fa sempre piacere vedere su Amazon (o in un altro negozio di internet) una recensione positiva del proprio libro.
No perché lo store in questione è proprio Amazon.

Non mi stancherò mai di dirlo.
Amazon è il peggior negozio on line che esista, quando si parla di recensioni.
Da anni infatti è noto lo scandalo dove sono state scovate centinaia e centinaia di recensioni false su qualsiasi categoria di prodotto.
Recensioni di affiliati prezzolati o anche di persone non affiliate (sempre dietro pagamento).
Recensioni fatte per orientare i compratori verso i prodotti che fruttano più guadagni ad Amazon: leggete qui, qui e qui per informarvi meglio.
Ve ne ho già parlato in questo post, se ricordate.
Le recensioni possono essere tanto a cinque o quattro stelle quanto a tre, due o una stella a seconda dello scopo che si vuole ottenere.


E ora ve ne do ulteriore dimostrazione.
Le recensioni che posto qui sotto sono all’apparenza di tre persone diverse.
In realtà è lo stesso utente, segnalato negativamente più volte da altri utenti, che recensisce prodotti che non ha nemmeno comprato.
Io posso confermarlo perché ho regalato alla mia migliore amica il cofanetto con i film di Harry Potter (comprato su Amazon, intendiamoci) e non c'è il film "Polar Express" al posto del film "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban": è una cazzata inventata per far sì che i compratori non acquistino il prodotto. 







Ora capite perché non vale la pena di dare retta alle recensioni su Amazon?
Se volete comprare qualcosa, che sia un libro, uno smartphone, un vestito o altro ancora, USATE LA VOSTRA TESTA E IL VOSTRO BUONSENSO.

13 giu 2019

Momo




TITOLO: Momo
AUTORE: Michael Ende
GENERE: Fantasy
CASA EDITRICE: Longanesi

TRAMA
Tra le rovine di un anfiteatro, ai margini di una grande città, trova rifugio una strana bambina, che, fuggita dall'orfanotrofio non conosce nemmeno la propria età. Agli abitanti dei dintorni, che la guardano incuriositi, dice di chiamarsi Momo. Non passa molto tempo che la bambina si conquista la fiducia e la simpatia di tutti, chiunque abbia un problema va da Momo che non dà consigli e non esprime opinioni, si limita ad ascoltare con un'intensità tale che l'interlocutore trova da solo la risposta ai suoi quesiti. Un giorno gli agenti di una sedicente Cassa di Risparmio del Tempo si presentano anche nel microcosmo costituito da Momo e dai suoi amici. Tutti cadono nella trappola dei "Signori Grigi", e Momo deve affrontare da sola la situazione ...

RECENSIONE
Michael Ende è uno dei padri del genere fantasy moderno, autore del famosissimo “La storia infinita”.
Momo è il secondo (non per qualità) dei suoi romanzi ed è una fiaba attuale dove si parla della metafora della vita e della morte e soprattutto del tempo.
Tempo che se all’inizio del libro doveva unire le persone e dare un senso alle loro esistenze, con l’arrivo dei Signori Grigi diventa moneta sonante e trasforma le persone in tanti automi senza cuore, senza vita, che pensano solo a se stessi.
Basterà il coraggio di Momo, che ancora crede nei sogni e nel buono che c’è nelle persone, a salvare il mondo?
Per scoprirlo, dovrete leggere il romanzo.
Cosa penso del libro?
Che è davvero attuale: infatti se chiamiamo i Signori Grigi con i nomi degli attuali social media, ecco che si realizza l’attualità spaventosa della fiaba di Momo.
Il libro merita di essere letto, anche per il suo stile vivo, fresco, pieno di fantasia e di bellissimi personaggi che restano nel cuore.

GIUDIZIO
Bello, bello e bello!

6 giu 2019

Le tre bambine



 
TITOLO: Le tre bambine
AUTORE: Jane Corry
GENERE: Thriller
CASA EDITRICE: Piemme

TRAMA
Vetrate artistiche. È una delle passioni di Alison – una delle cose che sa fare meglio e che ama insegnare agli studenti dei suoi corsi d’arte in un college di Londra. Corsi con cui riesce a malapena a sbarcare il lunario. Forse per questo, quando un giorno vede l’annuncio di un lavoro come insegnante d’arte in una prigione maschile, spinta da un richiamo che neanche lei capisce fino in fondo, decide di candidarsi e, quando le offrono il posto, accetta. Molto presto, però, comincia a ricevere strani messaggi, i messaggi di qualcuno che sembra osservare ogni sua mossa…
Urlare, scappare. È quello che vorrebbe fare Kitty in ogni momento della sua giornata, ma i danni al cervello che ha riportato in un incidente di molti anni fa glielo impediscono. Vive in un istituto, costretta su una sedia a rotelle, non sa che cosa le sia successo, cosa l’abbia portata fin lì.
Ma i pensieri, dentro il suo cervello bloccato, sono chiarissimi, e adesso che anche la memoria sta tornando certe immagini riaffiorano più potenti che mai…
C’è qualcuno là fuori che conosce il segreto di Alison, e anche quello di Kitty. Qualcuno che sa che nulla delle loro vite è davvero come sembra. Qualcuno che conosce il legame tra loro. Un legame vecchio di molti anni, che nulla potrà mai spezzare. Perché c’è qualcosa di cui solo loro due sono a conoscenza, il demone che entrambe, ora, dovranno affrontare.
Dall’autrice bestseller de La nuova moglie, un thriller che vi terrà incollati alle pagine, che esplora le terribili ambiguità dei legami, e la potenza rovinosa delle bugie.

RECENSIONE
Soffrivo di insonnia, questo libro mi ha aiutato a risolverla.
Potrebbe fermarsi qui la mia recensione ma siccome di insonnia non soffro, mi sembra doveroso spiegare il motivo di questa mia recensione negativa.
È il primo, e penso sarà l’ultimo, libro che ho letto di questa autrice.
Sembrava promettente, almeno nella sinossi, poi mi sono ritrovata di fronte il solito romanzo che procede a pov facendo parlare una volta Alison e una volta Kitty, introducendo (senza che però abbia un pov tutto suo, magari l’autrice si era stancata) anche Vanessa.
La trama scorre lenta, specie nella prima parte del libro, e diversi colpi di scena risultano forzati rendendo così difficile appassionarsi alla lettura.
La sola cosa che costringe ad arrivare alla fine (scontata, nemmeno a farlo apposta) è sapere cosa è accaduto quella sera di luglio a queste tre sciagurate e sfigatissime ragazze.
Unica nota positiva: finalmente un libro Piemme senza refusi!
Evviva!

“La lezione è finita («Arrivederci!» saluta Beryl, che “adora” venire qui), ma il tizio dal linguaggio forbito non esce dall’aula. Nella mia testa l’ho soprannominato l’“Uomo di Ferro”. Sorrido perché questo soprannome mi sembra perfetto. È alto e snello. Ben rasato. Mascella volitiva. Aria disinvolta. Un tipo rispettoso delle regole, ma a tratti imprevedibile. Un po’ come il vetro, il piombo, il ferro: i materiali che in questo corso stiamo imparando a lavorare.”

GIUDIZIO
Magari andrà meglio un’altra volta.