11 apr 2019

Nessun legame



 
TITOLO: Nessun legame
AUTORE: Ivy D. Morgan
GENERE: Romanzo / New Adult
CASA EDITRICE: Self Publishing

TRAMA
Jonathan. Un passato solitario e turbolento da cui fuggire.
Un presente fatto di sopravvivenza e solitudine.
Valerie. Un passato sofferto e doloroso da dimenticare.
Un presente fatto di rinunce e assenze.
Estremamente diversi, eppure così simili.
Un evento improvviso e violento li porterà a incontrarsi e a entrare in punta di piedi l’uno nella vita dell’altra. Nonostante la ritrosia di Valerie a lasciarsi andare e il timore di Jonathan di legarsi a qualcuno, sapranno capirsi e sostenersi come solo due anime affini possono fare.
Il passato beffardo, però, si farà avanti in maniera del tutto inattesa, scombinando le loro vite in maniera imprevedibile.
Saranno in grado di scrollarsi di dosso timori e inquietudini o continueranno la loro vita senza cedere al bisogno d’amore?

RECENSIONE
Con questo libro mi immergo nel mondo dei New Adult, un genere che ammetto non esploro moltissimo ma che a volte riserva piacevoli e interessanti sorprese, come accade con questo romanzo dell’autrice esordiente Ivy D. Morgan.
I protagonisti, Valerie e Jonathan, hanno un passato devastante: la prima è stata violentata dal patrigno e il secondo ha avuto un padre violento.
Entrambi si sono “salvati” fuggendo ma in realtà salvi non sono perché portano pesanti cicatrici nell’animo che li hanno segnati per sempre.
Poi si incontrano, per caso, e...
E nulla, io odio lo spoiler quindi se volete sapere come va a finire comprate il libro!
Cosa posso dire personalmente?
Che la narrazione in prima persona questa volta mi è piaciuta molto, perché aiuta il lettore a immedesimarsi meglio negli animi dei due ragazzi.
Lo stile scorre bene, anche se in alcuni punti è ancora un pochino acerbo ma poco male perché è indice del fatto che l’autrice può migliorare e sono sicura che lo farà con le sue prossime pubblicazioni.
Nota di merito è il fatto di aver voluto affrontare un argomento spinoso e difficile come quello della violenza infantile.

“Non ho neppure il coraggio di guardarlo, mi limito a fissare la punta dei miei scarponi. Con la coda dell’occhio mi accorgo che si piega un po’ in avanti e poggia i gomiti sulle ginocchia, lo sguardo cupo rivolto a terra.
Con un sospiro faccio un paio di passi e gli siedo accanto.
Vorrei che la smettesse di salvarmi e tirarmi fuori dai guai. In questi anni sono sempre riuscita a cavarmela da sola senza chiedere aiuto, senza rubare, senza abbassarmi a fare qualcosa di cui vergognarmi o che fosse poco decoroso. Fino a tre mesi fa, quando il mio patrigno mi ha ritrovata e sono dovuta scappare un’altra volta, abbandonando il mio piccolo nido che credevo sicuro e le mie misere certezze. Non so come abbia fatto visto che da quando sono scappata uso un’altra identità.”
  
GIUDIZIO
Gran bel libro!