18 apr 2019

L'incubo di Hill House



 
TITOLO: L’incubo di Hill House
AUTORE: Shirley Jackson
GENERE: Horror
CASA EDITRICE: Adelphi

TRAMA
Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice - e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l'esperimento paranormale in cui l'ha coinvolta l'inquietante professor Montague. È la Casa - con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole - a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.

RECENSIONE
Cosa si cela dietro la bella serie firmata Netflix “The haunting of Hill House” e il film "Presenze" con Liam Neeson e Cathrine Zeta Jones?
Semplice, il romanzo di Shirley Jackson “L’incubo di Hill House” definito non a torto uno dei migliori libri di fantasmi del Ventesimo secolo.
Tutto inizia con il professor Montague, studioso del paranormale e della percezione extrasensoriale, che decide di fare un esperimento a Hill House e di portare con sé dei collaboratori. A lui si aggiungono quindi Luke, il legittimo erede di Hill House; Theodora, una ragazza carismatica e sicura di sé ed Eleanor, una donna instabile, fragile e paranoica che è anche la narratrice della storia.
Ciò che accade fra le pagine del libro mette davvero i brividi, è degno del migliore Stephen King (che non a caso è un ammiratore della Jackson).
La casa sembra prendere vita, ma ciò che avviene al suo interno è talmente incredibile e raccapricciante che il lettore è portato a credere che sia tutto frutto della mente dei personaggi.
Ma l’autrice non ce lo conferma mai, anzi calca proprio la mano sul fatto che sia tutto basato su una storia vera (e a quanto pare, come è successo ad Amityville, si dice che sia così).
E alla fine rimane il dubbio, che angoscia più della storia stessa.

«La paura» disse il professore «è la rinuncia alla logica, l’abbandono volontario di ogni schema razionale. O ci arrendiamo alla paura o la combattiamo; non possiamo andarle incontro a metà strada».

GIUDIZIO
Fenomenale!