24 gen 2019

Giallo interiora



 
TITOLO: Giallo interioria
AUTORE: Nicola Skert
GENERE: Giallo
CASA EDITRICE: Amazon

TRAMA
Mattina. Il telefono trilla e risveglia Luca Kaska, ispettore di polizia. Ma non è un risveglio come gli altri. È traumatico. Già, perché non è facile risvegliarsi con la testa che scoppia, una pistola in mano e il cadavere di una donna accanto con un foro di proiettile sulla fronte. Non è facile soprattutto quando si è ispettore di polizia e il cadavere appartiene a Nat, la sua ex moglie. È la prima volta che la rivede dopo anni, ovvero da quando aveva deciso senza alcun preavviso di abbandonarlo e fuggire con un altro uomo. Una storia come tante, fino a quel giorno. Per l’ispettore Kaska è il passaggio istantaneo da una vita tranquilla in una cittadina di provincia a un incubo dal sapore surreale. E l’inizio della sua indagine più difficile. Sa che non l’ha uccisa ma che tutte le prove portano a lui. Chi l’ha voluto incastrare e perché? Chi ha portato Nat nel suo letto è l’ha uccisa? Unico indizio, l’avvenente donna dal caschetto rosso che l’aveva adescato la sera precedente...

RECENSIONE
Un giallo tutto italiano, quanto tempo che non ne leggevo uno!
Certo, il titolo è un po’ inquietante, ma questo libro merita tanto.
Un giallo, dicevo, che è anche un mezzo thriller dove Luca dovrà lottare con le unghie e con i denti per capire chi sta cercando di incastrarlo, in una corsa contro il tempo che ha un risvolto psicologico inquietante e claustrofobico.
Perché?
Perché nonostante il protagonista sia assolutamente certo della sua innocenza, non c’è una prova che giochi a suo favore e a un certo punto il lettore viene persino portato a dubitare della sua innocenza.
Fino a che...
Come sapete, niente spoiler.
I libri si leggono, non si svelano!
Detto questo, passiamo all’analisi stilistica.
Il libro è scritto in prima persona e chi mi conosce sa quanto io ami calare la scure con chi utilizza questo stile.
Ma non è il caso di questo romanzo perché, come altri pochi che ho letto, scrive con i tempi narrativi giusti (il sacro passato remoto) e riesce a dare sempre una visione il più globale possibile dell’accaduto.
Il linguaggio è ricercato, ironico, non annoia mai.
Speriamo di leggere presto altri libri di questo bravo autore!

“Rimasi paralizzato a lungo, il busto leggermente sollevato dal letto e inclinato su quel corpo morto che conoscevo, conoscevo fin troppo bene. Quel proiettile, oltre nella sua testa, sembrava essersi conficcato negli ingranaggi del mio orologio biologico. Congelandomi lì, in quell’ansa temporale, costretto a osservare uno spettacolo incredibile e tremendo.”

GIUDIZIO
Un giallo che mette i brividi!

18 gen 2019

Dragonfly: la prossima a morire




TITOLO: Dragonfly: la prossima a morire
AUTORE: Matteo Meneghini
GENERE: Thriller
CASA EDITRICE: Amazon

TRAMA
Non era facile stupire la commissaria Merlini, ma la vittima c’era riuscita, con quel suo tatuaggio. Era identico a quello di Sara, uccisa due giorni prima: sembrava fotocopiato. Le due ragazze erano simili, in tutto e per tutto, a parte per la capigliatura. Stesso tatuaggio, stessa età, simile fisionomia, stessa morte."

Chi è veramente il killer che ha fatto tremare tutta Verona, nel bel mezzo della stagione turistica? E chi sarà la sua prossima vittima?
Merlini perderà il sonno per risolvere un caso intricato e pieno di misteri. Ma la guerra più grande sarà con i fantasmi del suo passato, che getteranno ombre e incertezze sul suo lavoro, rischiando di farle perdere la direzione e la lucidità.

RECENSIONE
È difficile realizzare un buon giallo se sei italiano perché non hai a tua disposizione le cupe atmosfere americane e le intricatissime trame degli autori d’oltreoceano.
Però c’è lo stesso chi scrive un buon thriller e Matteo Meneghini è uno di questi autori.
La sua storia, ambientata nella Verona di Romeo e Giulietta, è ben costruita e fitta di mistero.
Tutto si svolge in breve tempo, scandito dai titoli dei capitoli che riportano giorno e ora dei fatti, e per il lettore è difficile non appassionarsi alle vicende del commissario Merlini e della sua squadra.
Però, come in tante cose, c’è un però.
Anzi c’è qualche però.
Non mi è piaciuto l’eccessivo uso dei cognomi: Merlini, Barozzi, Manzini...
Siamo in Italia, non negli States e qui la gente si chiama per nome anche se sono colleghi di lavoro (superiori a parte si intende) quindi questo eccessivo “cognomizzare” la gente stona.
C’è qualche piccolo refuso, perdonabilissimo.
Ma poi arriva “la Commissaria” e qui mi cadono le braccia.
Certo, so che esiste il vocabolo in italiano ma uno scrittore dovrebbe sapere che quando si parla di cariche di alto livello (e un Commissario di Polizia è una di queste cariche) occorre usare il maschile per formalità e rispetto verso la persona che ricopre la carica.
E quindi il libro è da tre stelle, ovvero l’elefantino un po’ perplesso.

“La prima cosa che colpì Merlini fu il silenzio: nessun rumore, né dalla strada, né dal corridoio. La commissaria non era mai entrata nelle camere del Due Statue: si trattava probabilmente dell’hotel più costoso della città e – essendo nata a Verona – non aveva mai avuto motivo di dormirvi.”

GIUDIZIO
Bello ma si può migliorare.

11 gen 2019

Complice la neve




TITOLO: Complice la neve
AUTORE: Artemide Waleys
GENERE: LGBT, Romantico
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
Amore e Fede per Brian sono due aspetti della sua vita inconciliabili.
La sua devozione per la Chiesa Cattolica, che serve da molti anni, viene messa in crisi il giorno in cui Brian rivede il suo ex e nella sua mente si riversano all’improvviso tutti quei dubbi che aveva faticosamente messo a tacere.
Decide così di allontanarsi dall’Inghilterra e prendersi un periodo di riflessione nel lontano Canada, senza sapere che il destino ha per lui in serbo un bel tiro mancino.
Un tiro mancino di nome Amias...

RECENSIONE
Parlare di omosessualità e Fede non è semplice, scriverci un racconto sopra men che meno.
Ma Artemide Waleys è una scrittrice molto in gamba e ha centrato in pieno l’obiettivo creando una storia romantica ma anche molto profonda in cui si affrontano due tematiche importanti ovvero “omosessualità e fede” e “servire Dio ma avere il diritto di amare qualcuno”.
La storia d’amore di Brian e Amias diventa quindi uno spunto per far riflettere il lettore, ed è un'ottima risorsa anche per far procedere la storia insieme a dei simpatici escamotage come, per esempio, la quasi onnipresente neve.
Non mancano scene forti, come quelle di Londra, ma sono anche loro veritiere e utili alla narrazione.
Ho apprezzato molto questo intento che dimostra che scrivere libri LGBT non significa solo (come fanno molti autori) scrivere storie di sesso.
Chapeau all’autrice!


"Cliff guardò l’amico negli occhi, cercando di capire cosa passasse per la sua mente.

-Sei pentito della tua scelta di esserti messo al servizio di Dio?-

-No, di questo non potrei mai pentirmi.- rispose Brian senza esitazione –È che non capisco perché servire Dio debba per forza prevaricare e soffocare la felicità di chi decide di dedicargli la sua vita. Io sono gay, l’ho sempre saputo anche prima di conoscere Sam, ma sarei dilaniato da questo dubbio anche se fossi eterosessuale. Desidero servire Dio, ma voglio anche avere una mia vita pur mantenendo i voti.-"
 
GIUDIZIO
Vivamente consigliato.

4 gen 2019

Sul filo del rasoio




TITOLO: Sul filo del rasoio
AUTORE: Martha Wells
GENERE: Fantascienza
CASA EDITRICE: Multiplayer

TRAMA
Sono tempi disperati per l'Alleanza Ribelle: gli attacchi degli Imperiali e la mancanza di rifornimenti vitali ostacolano il completamento di una nuova base segreta sul pianeta ghiacciato di Hoth. Così, quando dei mercanti offrono in vendita i materiali indispensabili, la principessa Leia Organa e Han Solo sono pronti a comandare una delegazione per negoziare un accordo. Un tradimento, però, costringe la nave ribelle a fuggire in un territorio controllato da pirati. Leia allora fa una scoperta sconvolgente: i feroci predoni che li accolgono provengono dal suo pianeta natale, Alderaan, recentemente distrutto dalla Morte Nera. I rifugiati sono costretti al saccheggio per sopravvivere, e sono in debito con una flotta corsara che sarà ben lieta di consegnare la Principessa all'Impero, una volta scoperta la sua vera identità. Leia è determinata ad aiutare i suoi compatrioti, anche se le forze imperiali sono in avvicinamento. Intrappolata tra tagliagole letali e brutali oppressori, insieme a Han, Chewbacca e a un equipaggio pronto alla battaglia deve sfidare la morte per mantenere viva la speranza!

RECENSIONE
A dimostrazione che le cose vecchie sono le migliori, Martha Wells ci fa tornare alla cara vecchia Trilogia del 1977 di Star Wars, quella che ha emozionato ed emoziona ancora tutto il mondo.
Siamo fra Episodio IV e V, quando ancora la famosa Base Eco di Hoth non esisteva.
Leila (siamo italiani, usiamo il nome italiano!) deve trovare i fondi per la base e Han si offre di accompagnarla nella più rischiosa delle missioni affrontate sinora.
Peccato che ancora non hanno idea del grosso guaio che li attende, e se poi hanno alle calcagna anche un agente imperiale intenzionato a eliminare la principessa, allora siamo a posto.
Che dire del libro?
Lo stile dell’autrice è impeccabile, molto bello, scorrevole e la traduzione è ben fatta.
Mi piace il fatto che si sia stato dato finalmente spazio a Han e Leila, perché io (e anche un sacco di altri fan, scommetto) ero molto curiosa di sapere come il loro amore ha messo le prime radici.
Fantastica l’ossessione di Han per le trecce di Leila!
Luke e Chewie fanno la loro parte, entrando nella storia come eroi non del tutto consapevoli della loro missione e questo dà alla storia un pizzico di umorismo che fa sempre piacere trovare.
Non c’è l’Impero, non almeno come antagonista principale, ma la sua presenza si avverte lo stesso tantissimo.
In sostanza che posso dire?
Che era ora che traducessero questo libro!

“Han annuì.
-Bella idea, vossignoria.-
-Grazie.- rispose seccamente Leia, ma Han pensò che avesse apprezzato il complimento.”

GIUDIZIO
Facciamo un giro sul Falcon!