19 dic 2018

Dello storytelling e altre oscenità... (il vademecum del recensore)



Torna eccezionalmente, prima delle festività, un post della rubrica Il bravo recensore nato per l’esigenza di spiegare a chi vuole cimentarsi nelle recensioni alcune nuove terminologie che spesso risultano incomprensibili o poco chiare.
Ecco, inizio col dire che questi termini che qui vi elencherò non sono davvero nuovi ma sono più che altro inglesismi per definire parole già in uso nella nostra lingua.

-Check list: è la classica lista delle cose da controllare per cominciare una buona revisione.
In genere sono titolo del libro, autore, informazioni generali e sinossi.

-Booktrailer: sono quegli orrendi video utilizzati per pubblicizzare i libri. Una delle peggiori idee commerciali mai concepite.

-Target: è il pubblico a cui vi rivolgerete con le vostre revisioni. Io consiglio di specificarlo con il genere del libro, di modo che nessuno si sbagli.

-Beta: anche a voi è venuta in mente per associazione la parola “bloccanti”? No, il beta è l’amicone dello scrittore che gli legge il libro solo per dirgli quanto è figo, senza curarsi di refusi, errori e sintassi. Io personalmente eliminerei tutti i beta in favore di veri revisori.

-Editing: è l’insieme di tutte quelle operazioni di battitura, revisione, traduzione, stampa e commercializzazione di un libro. Un tempo veniva anche chiamato “editoria”.

-Review: revisione. Solo questo.

-Pov: abbreviazione di point of view, detto anche “punto di vista”. Se un libro è scritto bene, non ci si accorge del pov perché la narrazione è fluida e i personaggi sono come tanti bravi attori che entrano in scena al momento giusto.
Se invece uno scrittore ha difficoltà nella gestione dei personaggi, allora scrive capitoli in prima persona usando un personaggio alla volta con il suo “punto di vista”.

-Cliffhanger: non è il film con Sylvester Stallone. È quell’antica tecnica narrativa che i Babilonesi ci tramandorono nei secoli dei secoli e che consente allo scrittore di gestire le scene e la narrazione dei capitoli di un libro (o di più libri, se si tratta di una saga) invogliando il lettore a procedere con la lettura. Si può chiamare anche suspense, volendo.
Viene apprezzata dai lettori dotati di una capacità di comprensione che li porta ad apprezzare e capire libri con più di due personaggi alla volta.

-Storytelling: è un termine che va di moda, come selfie, like, hashtag e altre cazzate varie.
Lo usano in politica, nel mondo del cinema, della musica, dei social, della blogsfera, della moda...
Insomma, lo usano come viene viene, tranne che nel suo unico ambito che è quello letterario.
Lo storytelling è l’atto del narrare, quella sacra disciplina secondo cui lo scrittore usa i principi della retorica e della narratologia per creare un bel libro.
Niente di più, niente di meno.
Solo chi non legge, o legge libri da “L’angolo del suicidio”, usa questa parola a sproposito pensando che sia chissà quale termine mistico giusto per riempirsi la bocca.

Bene amici, ci rivediamo con nuovo anno!
Buone feste a tutti!


14 dic 2018

Lunga vita al Re




TITOLO: Lunga vita al Re
AUTORE: Olivia Hessen
GENERE: Fantasy
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
La vita sembra finalmente felice, per il Conte Justin Christopher Sinclair.
Sconfitta la potente organizzazione Black Chess e salvato il Commonwealth, Justin può finalmente iniziare un’esistenza colma di gioia e serenità a fianco del suo amato Raphael.
Ma qualcuno, un nemico proveniente da un passato ancora troppo vicino, ha in mente progetti ben diversi ed è disposto a tutto per ottenere ciò che vuole.
La posta in gioco è altissima e Justin dovrà lottare con le unghie e con i denti, per salvare la propria vita e quella delle persone che ama, prima che sia troppo tardi.
Se volete scoprire come andrà a finite allora leggete “Lunga vita al Re”, il secondo e ultimo libro di Olivia Hessen dedicato al Conte Sinclair, seguito di “Scacco al re”.

RECENSIONE
Le mie preghiere sono state ascoltate.
Ho tanto sperato nel seguito di “Scacco al Re” e infine è arrivato, bello come il primo se non di più.
Questo romanzo ribalta tutte le certezze che il lettore aveva acquisito nella prima storia, catapultando Justin e Raphael l’uno lontano dall’altro e ampliando la rosa dei personaggi con delle new entries interessantissime che fanno parte dei vari mondi che Olivia inserisce in questo nuovo libro.
Ho trovato davvero interessante il fatto che l’autrice abbia voluto approfondire le origini di Raphael, facendo entrare in scena anche la sua famiglia con un inatteso colpo di scena della trama
Uno dei tanti che troverete in questo romanzo, perché l’autrice regala un sacco di suspense!
Lo stile, come sempre, è piacevole, accurato e non annoia.

“Il vento gli scompigliò i capelli corvini, regalandogli per un momento un brivido gelido che scese lungo la sua schiena.
Era un presagio di sventura?”

GIUDIZIO
Peccato che sia finito!

7 dic 2018

Un gatto randagio ma non troppo


 
TITOLO: Un gatto randagio ma non troppo
AUTORE: Giulianna D’Annunzio
GENERE: Libri per ragazzi
CASA EDITRICE: Spunto edizioni

TRAMA
Un intreccio straordinario tra diversi personaggi in una storia che si dipana grazie a un intenso rapporto tra persone e animali. Un gatto randagio, Tigre, instaura un'amicizia con Samuele, un ragazzo in difficoltà; Bruno cerca la sua casa, con l'aiuto di Chiara, dopo aver perso la memoria; la piccola Alice cresce con una nonna eccezionale. Le vite dei protagonisti si annodano tra loro e con quelle di altri personaggi in un susseguirsi di avventure e disavventure che tengono con il fiato sospeso fino alla fine, in una storia a tinte gialle.

RECENSIONE
Rieccomi qui, con un altro romanzo di Giulianna D’Annunzio già autrice del libro “La grotta del tempo” che ho già letto e recensito.
Ancora una volta il tema conduttore è il rapporto fra gli uomini (i bizampe) e gli animali (i quattro zampe) e come il loro incontro possa cambiare radicalmente le vite di tutti.
Il protagonista principale è Samuele, un ragazzo che vive solo con la madre e che si sente derubato della sua felicità.
Un giorno Samuele incontra Tigre, un bel gattone randagio di quelli tosti, e la sua vita prende una piega diversa.
Il suo destino si incrocerà con quello di altre persone (Bruno, che ha perso la memoria, Chiara e la piccola Alice che cresce con la nonna) e...
E niente, per sapere come va dovete leggere il romanzo!
Parliamo dunque dello stile.
Io trovo molto bello il fatto che la scrittrice introduca sempre una “componente” animale nel libro perché cos’, mescolando i pensieri degli umani e quelli degli amici animali, rende la narrazione più scorrevole e mitiga il “peso” degli argomenti più importanti.
La narrazione scorre bene e le descrizioni si bilanciano con l’azione, portata soprattutto dal combattivo Tigre che è proprio un gattaccio di strada coi fiocchi e gli artigli!

“Tigre si intrufolò senza complimenti nella porzione di finestra accostata appositamente per una sua eventuale visita. Samuele provvide a sfamarlo e dissetarlo e gli concesse di dormire sul letto,
poi si rassegnò all’idea di studiare il capitolo di storia per l’interrogazione. A fine pomeriggio Samuele si stupì nel constatare la buona preparazione acquisita.”

GIUDIZIO
Miao, miao, ma che aspettate a leggerlo?