23 nov 2018

Mi hai colorato la vita



 
TITOLO: Mi hai colorato la vita
AUTORE: Valentina Beraldo
GENERE: Romantico
CASA EDITRICE: Amazon

TRAMA
Marta è una giovane assistente sociale che vive con l’anziana nonna. La sua vita scorre tranquilla fino al giorno in cui arriva in ufficio Riccardo, il nuovo collega psicologo, nonché una sua vecchia conoscenza.
I due si ritroveranno così ad occuparsi insieme di toccanti storie, tra cui quella della giovanissima Alina, una ragazzina che ha tentato il suicidio.
Ma tra la serietà di un caso professionale e l’altro, nella loro vita ci sarà spazio anche per esilaranti ed imbarazzanti avventure.
Un romanzo che vi farà ridere, commuovere e riflettere.
Un giusto mix tra la l’ironia e la durezza della vita.

RECENSIONE
Un giusto mix tra la l’ironia e la durezza della vita.
Direi che questa frase della sinossi è il modo migliore per cominciare a recensire il romanzo di Valentina Beraldo, una nuova autrice che si affaccia sul panorama editoriale italiano
Il romanzo si svolge tutto in Italia, nel difficile campo del sociale, dove Marta, Riccardo e i coprotagonisti della storia si devono adoperare per aiutare una giovane con dei problemi molto seri.
La storia c’è, regge bene e si mescola con le dinamiche sentimentali di Marta e Riccardo che si ritrovano dopo anni di separazione post diploma e devono fare ciascuno i conti con le proprie emozioni e i propri desideri.
Il libro è da promuovere, lo consiglio soprattutto alle amanti del romanzo rosa perché troveranno in queste pagine tante emozioni e uno stile fresco, ironico, profondo ma anche divertente.
Se proprio devo muovere una critica, ed è del tutto personale, riguarda lo stile scelto per narrare la storia.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: utilizzare la prima persona singolare (purché sia al passato remoto) va bene solo per romanzi brevi, introspettivi, epistolari o simil-diario.
Sceglierla per i romanzi lunghi e di altro genere rispetto a quelli sopra elencati rende la narrazione un po’ ostica, specie quando si usa il tempo presente.
L’azione di un libro si presuppone sia passata, non che si svolga mentre il lettore legge.
Per il resto, come scrivevo prima, il libro è promosso.

Ricomincio a considerare l’eventualità che possa essere veramente chi penso. Magari non mi riconosce neppure e forse nemmeno io riconoscerò lui. Però il nome potrebbe ricordarselo. Ma no, è risaputo che gli uomini hanno una scarsa memoria.

GIUDIZIO
Un libro che si fa leggere.